104 RELAZIONE DI SAVOJA 1’ aulorilà della madre e della sua servitù, potendogli ancora parere con questi mezzi di andarsi maggiormente assicurando l’aiuto di quella Corona al possesso di questi Stali, quando occorresse il bisogno. Il figliuolo minore sta tuttavia appresso Sua Altezza, nè ha più di undici anni, ed è di spirito elevatissimo, molto bene e cristianamente allevalo. Parla, oltre la sua lingua naturale, che è la francese, la italiana e la tedesca, e riesce nelle risposte acutissimo; ed è ornato d’una singoiar presenza, e soprammodo amato da Sua Altezza. Così poi il padre come i figliuoli sono pieni di riverente afletto verso la Serenità Vostra col darne ancora del continuo ogni maggior saggio nell’ onorar i suoi rappresentanti. Mancando in questi la successione, pretenderebbe di succeder 1’ elettore di Sassonia, al quale parimente mi ha Sua Altezza affermato ch’ella di ragione succederebbe quando egli mancasse senza posterità. V’ è ancora la famiglia di monsignor di Raconigi, la quale sebbene di parentela molto allontanata, tuttavia non ve nv è alcun’ altra che dappoi il sig. Duca di Nemours se le possa metter innanzi ; e sebbene vi è chi sostenta ch’ella venga da bastardi, fu però da Sua Altezza, poco dappoi la morte del padre, dichiarata, come scrissi, abile alla successione, che non fu senza qualche disgusto del sig. Duca di Nemours e di quegli Stali; nè sinora, sebbene si è procurato, se ne è ottenuta la confermazione dall’ imperatore. Non succederebbono però altri che i figliuoli e discendenti del sig. Duca presente nel possesso della città e contado d’Asti e del marchesato di Ceva, che è forse la metà degli Stati di qua da’monti, poiché con questa condizione Carlo V n’ investì Reatrice, duchessa di Savoia sua cognata, per sè e per i suoi discendenti. Però quando il sig. Duca fu vicino alla morte, si temè che per questo principalmente s’accendesse guerra in Italia ; mentre volendo i ministri di Spagna mettersi al possesso di questi due Stati, i Francesi, ai quali non sarebbono mancate pretensioni, avrebbero voluto impedirli, tanto più che il sig. Duca di Nemours, e per qualche azione della moglie, e per esserne stato investilo suo padre da Massimiliano I imperatore, al quale servì in sua gioventù, insieme col marchesato eli Saluzzo, sostente-