350 RELAZIONE DI MILANO «Iella guerra «li Parma, che ha acceso lauto fuoco e di qua e «li là da'monli, esso, per quello che s’è detto pubblicamente, ne sia stalo cagione; e col dipinger quell’impresa per facile, inducesse Sua Maestà a tentarla con tanto danno e jattura sua, come s’è veduto per l’esperienza (1). Quello che ora su-stenta alquanto esso signor don Ferrante è monsig. di Arras, il quale pare che non manchi di far ogni buon officio con Cesare a favor suo; ma intendo ch’egli ha che fare pur troppo a difender Sua Eccellenza, perchè questa in fatto tiene degl’ inimici assai, e massimamente «le’spagnoli, come il duca d’Alva, il sig. Giovanni de Luna, che è al governo del castello di Milano, e altri, che non cessano di calunniarla quando hanno qualche attacco di poterlo fare; onde Sua Eccellenza si trova mal contenta, e dubita non poco che Sua Maestà non le levi un giorno di mano quel governo. Dell’anno 1551 a’29 di maggio partì il signor Don Ferrante da Milano per andar a dar il guasto, come fece, al territorio di Parma, e stette coll’esercito all’assedio di quella città fino che s’ intese che i francesi aveano rolla la guerra in Piemonte e preso San Damiano ed altri luoghi (che fu al principio di settembre) ; di modo che alli 8 del detto mese, avendo Sua Eccellenza lasciato a quell’ impresa il Marchese di Marignano (2) con una parte del campo, s’ avviò col resto delle genti verso il Piemonte, e da quel tempo in qua s’è quasi di continuo intrattenuta in quelle parti (3); e per il vero i cesarei hanno fin qui perduto assai, e guadagnalo poco. Non so come anderà nell’ avvenire. I francesi in questa guerra del Piemonte hanno preso tutti gl’ infrascritti luoghi , clic prima erano tenuti dagl’imperiali, cioè: San Damiano, Cheri, Verua, Busca, Alba, Castel di Lanz e Villanova del Mondevì. Aveano anche occupati alcuni altri (1) 1 documenti raccolti dall’Allò c pubblicali dal Lilla nella Vita di Pier Luigi Farnese, attestano come don Ferrante spingesse Carlo V e i Piacentini .ill’assagsinio di quel tristo, e cercasse di carpirne lo stato. (2) 11 già castellano di Musso, del quale abbiamo addietro fallo parola. (3) Dicono ch'egli proponesse di far del Piemonte quel che poi Luigi XIV del Palalinalo, ridurlo a un deserto, sicché i francesi non potesse« più trave«, »»rio per assalire la Lombardia