LIBRO QUINTO. 205 fero quattro ben armate feluche, affittite da altrettanti Cavalieri di Malta, che fi offerirono fpontanei, e con affidua vigilanza privarono gl’ Affediati di quel foccorfo. Si avvicinarono anco due Palandre alla parte del Mare, e flagellarono horribilmente la Città in fìti giudicati della maggior ficurezza. Sopra le notitie, che doveife il Serafchiere efferc rinforzato di tre mille Fanti, che condotti dal Capitan Baf» sà di Negroponte, erano per entrar in Morea, fi deliberò, prima che ricevette querto foccorfo, tentare il cimento della Battaglia. Lafciati però Daniele Delfino, che anco in queft* attacco foftenevala Carica di Proveditore in Campo,con alcuni Reggimenti fotto la direttone del Conte Enea Ripetta a fronte della Piazza , & al Monte Palamida Fauftino da Riva , che doppo haver terminato il Reggimento di Pro-vedirore alla Cefalonia s’era portato al travaglio dell’ armi , conduffe il General Chinifmarch il retto delle genti contro l’Inimico. Levatofi il Serafchiere dal fuo accampamento con quattro mille Cavalli, e tre mille Fanti fi motte ad incontrare coraggiofamente la zuffa. Il Capitan Generale con tutta 1’ Armata fottile prefentatofi alle rive in profpetto di Argo, fece sbarcar due mille huomini di Marina fcielti da ca-daun de i Legni, inviandoli per altra parte verfo le tende del Campo Nemico. Giunti gl’ Eferciti a tiro di mofehetto, procurò la Cavalleria Turchefca fconcertare per fronte, e per fianco i noftri Battaglioni , che valorofamente refifterono col continuo fuoco della mofehettaria , fiancheggiati da alcuni cannoncini da Campagna. Durò per qualche tempo il conflitto, ma atterrati quelli, che più coraggiofa mente ii avvicinarono, retrocedendo gl’altri, entrò il difordine nell’inimico , che ricevè la Carica , lafciando molti morti fui Campo. Perirono fettanta de i noftri, e centoquaranta feriti ; e trà quefti fù colpito nella faccia il Brigadiere delle truppe di Branfuich, & al Conte Carlo di Chinifmarch Nipote del Generale combattendo frà primi fù morto fotto il Cavallo . Non il profegui la Vittoria , poiché indeboliti i noftri Cavalli per la riftrettezza del foraggio , e per le morti ridotti a poco numero , non erano in forze per continuare profperainente la fattone . La fuga del Serafchiere, che abbandonato il pofto d’ H. Fofcarìtii. O 3 Ar- 1686 fytta, t futa de! Strafe hi eri .