DI ANTONIO TIEPOLO. 1372. 215 benissimo, e ben ne dà segno lasciandosi governare dal confessore ; ma il dare in chiesa il luogo superiore al cardinale Alessandrino è stato stimato dai suoi per gran cosa , perchè in vero non sogliono i re far tanto onore ad un legato del papa. Della Serenità Vostra poi mostra far molta stima, e in ogni cosa si mostrerà sempre amorevole a benefizio di lei. Vien ancora tenuta memoria di certa cortesia che fu fatta al re Alfonso II allora che, senza speranza di succeder nel regno, fu in questa città per suo piacere ; e il re don Emanuele ne rese la ricompensa col benefizio fatto alle galeazze che capitarono maltrattale in Lisbona ; onde per questo, che fu stimato allora molto , fu mandato, per rendergli grazie, ambasciatore il famosissimo ancora messer Jeronimo Donato. Vorrebbe quel re ancor più stringere questa amicizia , facendo qualche accordo per le sue drogherie; ed ha tanto il pensiero in questo, che il cardinale nel primo ragionamento me ne diede indizio chiaro, e gli uomini della corte affermavano questo esser appunto il negozio per il quale m’ aveva mandato la Serenità Vostra. E tanto basti aver detto dell’ inclinazione dell’ animo di questo re verso i suoi confinanti, c verso il papa e la Serenità Vostra. Quanto poi al pensiero, eh’esso re abbia per questa impresa contra il Turco, non può dubitarsi ch’egli non sia tutto zelo e tutto ardore ; vorrebbe aiutare, e aiuterà senza alcun dubbio dove potrà, che sarà per la parte dell’ India , perchè vede poter più giovare a sè e ai confederati per quella via che per altra, veggendo poter più comodamente e con molto meno spesa mandar un buon numero di portoghesi in India, dove vanno di buona voglia , che pochi a congiungersi con 1’ armata de’collegati, dove non ha nè anco che guadagnare nel proprio suo particolare, come hanno gli altri principi cristiani. E però, quantunque si trovi obbligato per 1’ anno futuro , nondimeno avrà carissimo liberarsi da tal obbligo per impiegar maggiori forze in quelle parti dell’ India , sì come già scrissi alla Serenità Vostra che consigliava il confessore suo ; perchè in vero pochissimo potrà per questa via, ma molto, sì come dissi, per l’altra, e più gioverà alla cristianità il