i et6 Jrrì*a*è Wtiìtrie y § frrtwifieni dd Ve/ tris # 206 DELL’ HISTORIA VENETA Argo fi ritirò a Corinto, fi credeva valevole ad indurre gì* Attediati alla refa ì onde il Capitan Generale fece loro una chiamata, ma la rifpofta fù fortenuta, & ardita. Nella Piazza con abbondanti provifioni da vitto, e da guerra fi numeravano due mille huomini d'armi, oltre li Greci, ch’era* no violentati a tutte le fattioni di maggior fatica, c perico- lo . Vi comandava Murtafà Bafsà, e feco erano cinque fuoi Fratelli, che padroni di molto paefc all’ intorno , haveano per una collante difeia oltre i motivi della fede, e dell’ ho-nore anco quelli dell’ intereife. Riporta dunque da i noftri la Speranza del vincere nella forza , furono rinvigorite le offe , c particolarmente delle Bombe , delle quali piombavano nella Piazza più di cinquecento al giorno . La batteria al Monte Palamida fù accrefciuta di due altri Cannoni da 50. c da alcuni Falconetti di nuova invenrione fruttofamente maneggiati dal Cavalier Marc’ Antonio Caratino Genovefe, che nc fù 1’ autore. Non fi omettevano le operationi nel terreno , poiché aperte le trincicre fi avanzarono in poco tempò i lavori fino alla contrafcarpa. Il Serafchiere in tanto per dar animo con la vicinanza a gl’Affediati, fi rertituì all’abbandonato porto di Argo, accrefciuto il fuo Campo con tre mille Soldati, che ricevè da Negroponte. Si diminuiva all’incontro la noftra gente per le continue fatiche, ma molto più per le infermità cagionate da i calori della rtagione ; e del clima, e per il commodo nocivo, che fomminiltrava la Campagna abbondante di frutti, e d’acque frefchc . Perirono molti Officiali di conditone, e di valore, e tra quefti il Conte Carlo di Chiniimarch Nipote del Generale , c Bernabò Viiconti Colonnello de i Dragoni Milanefi. Mancò pure di vita Barbon Bragadino Governatore de i Condannati, e fi trovarono gravemente indifpofti Daniele Delfino Proveditor in Campo con diverfi altri Nobili in Armata. Per follevarc i Soldati fupplirono le ciurme delle Galere all’ opere più manuali , e per rimettere in luogo dei morti, & infermi s’era-no fpogliate le Navi, e s attendeva chiamato il Venicro con altra lquadra per valerli anco di quelle Militie . Giunfcro però in querto tempo opportune da Venetia alcune Navi cariche di Soldati, e munitioni con Gafparo Bragadino , Angelo