1)1 GIOAN FRANCESCO MOROSINI. 1581. 337 avuto (li procurar il di lei servizio ; c mi assicurò che sempre che di lui vorrà servirsi la Serenità Vostra in qualsivoglia importante carico, non meno lo ritroverà sufficiente e giudizioso che sollecito e diligente, e sopra tutto pieno di buonissima volontà. Ha speso assai in questa legazione, non per vanità o leggerezza , ma per pura necessità , comportando così lo sta- lo di quella corte, dove tutte le cose sono in estremo carissime , oltre il danno grandissimo che ha patito nelle sue robe , così nell’ andare come nel ritorno di questa benedetta legazione. Perchè siccome nell’ andar in Spagna , essendo da’ malandrini svaligiati i carriaggi delle mie robe con danno molto maggiore che non ricercava Io stato mio, perse lui ancora una gran parte di quello che portava seco per vestirsi, cosi nel ritorno ha perso il lutto , ed è rimasto con quei soli drappi che aveva indosso ; perchè avendo inviate per mare quasi tutte le nostre robe per venir per terra più liberi ed espedi-ti, sopraggiunta una fortuna, bisognò, per assicurar gli uomini e il vascello, gittar due forzieri, fra’ quali piacqua al Signore Dio che uno fosse il suo e l’altro uno dei migliori ch’io avessi. Egli non ha grazia nè espeltativa alcuna, ed è cosi povero di patrimonio, che non gli basta a vivere e trattenersi di quella maniera che conviene allo stato suo ; però io lo raccordo con ogni affetto alla S. V., promettendole che in coscienza mia mi par di poterle dir con ogni sincerità c verità , che lo giudico meritevole e degno d’ogni sorte di favore e di qualsivoglia grazia che abbia mai la S. V. fatta ad alcun altro del suo ordine. In quanto a me, piaccia al Signore Dio che almeno , con tanti miei incomodi e travagli, abbia io potuto dar soddisfazione alla S. V., perchè questo solo basteria a consolarmi e ristorarmi di tutto quello che ho palilo così nel tempo ch’io sono stato in Spagna come nel ritorno mio da quella corte, avendo nel viaggio passati tanti pericoli e sopportate tante spese, che troppo lunga cosa saria il riferirle ; nelle quali però ho avuto quest’ altri consolazione di aver ritrovato a Torino per ambasciatore della S. V. al signor duca di Savoia il clarissimo messer Costantino da Molin, gentiluomo di così gran Relazioni Venete. 43