160 RELAZIONE DI ANTONIO TIEPOLO. 1567. pi c delle città, violazioni de’ templi, de’ monasteri e delle vergini, a voglia dell’avarizia, della rabbia c della lussuria de’soldati c de’capitani ; le quali cose sogliono avere origine il più delle volte dal desiderio mal regolato de’principi. I quali mentre vogliono con ingorda brama accrescere e augu-mentare lo stato, partoriscono con proprio danno ne’ loro popoli tutti i mali che può sentire ogni misera persona ; la qual cosa come dobbiamo credere che sia comportata dal Signore Dio con pensiero di severo gastigo, così è da tener per certissimo che gli aggradi sommamente, e sia per compensare lo zelo di quel principe che s’ adopri in contrario, sì come ha fatto da molti anni in qua questa eccellentiss. Repubblica sempre pronta ad una così santa c pia operazione, e tanto conforme alla divina volontà. Manca nel codice la solita conclusione.