LIBRO SESTO. 277 m'alità, che fi praticano in tali occafioni. Fu riverito, & acclamato 1CS7 primieramente dal Naclip Effendi, che lo benedille con molte o-rationi, & auguriidi felicità, e poi da tutti quelli della Legge, dal Caimecan, e dagTaltri Miniftri. Pafsò quefto gran fuccefìo fenza alcun difordine nella Città, ne doppo tanti anni di Regno trovò Mehemet, chi impugnale la fua caufà,è daife alcun fegno di compatimento. Coiì fpeffo fi offerva , che il popolo ceffa d’amar’il Prencipe, all’bora ch’egli ceffa d’effer fortunato » Sortita felicemente laifontionedi Solimano, fi trovò egli in momenti circondato da molte anguftie per il difetto principale-mente del denaro, e per l’obligo di diftribuirne grandi tornine,Se* condo l’antico ufo praticato nell’occafione di nuovo Sultano. Si calcolava l’importare della fpefa fopra quaranta mille Giannizze. ri, e venticinque mille Spai, il donativo de i quali rileva 2.5. pia-lire per gl’uni, e dieci per glabri. Quefto numero di gente, che fi vide unita in tal occafione,non fi trovò poi così effettiva al rem» pò dcU’ufcita ira campagna . Dovevanfi anco esborSare le paghe Servite di quindeci Mefi, Somme tutte, ch’erano per aiforbire un gran teforo. L’Agà de i Giannizzeri haveva perfuaSo i Suoi a reità r contenti di ricevere per all’hora nove paghe pronte , e rimettere a qualche tempo il foprapiu j ma li Spai non vi predarono Y aflenfo,anzi tumultuanti fi presentarono al Vifire,& a gl’altri Miniftri, con minacele di levare loro le vite , Se non erano intieramente fodisfatti. Trovandoli Senza difciplina la Militia , e Senza fUnaa i Capir proruppero i più feditiofi in molte violenze aperte Spogliando le botteghe, rubando le cafe ,& incrudelendo contro quelli, che facevano refiftenza , così che quel popolo già Superbo per tante felicità , pativa alili osa un eftrema afflittone , e quella gran Città era ridotta in Solitudine,® piena d’horrore.Li Miniftri de i Prencipi ftranieri3 Se più a lungcJ continuava il tumulto, ha-ve a no preSo con figlio di metterli Sopra le Navi,eh’erano in- Porto in fieni e con li Mercanti delle loro Nationi, e con il meglio degl’ fiaiveri, per trattenerfi fino che fi vedelTe l’gfitodr tali turbolenze. Il Vifire con il configlio de i Miniftri havendo trovata impof-fibileogn’aitra maniera d'unire denaro,diede di manaalle vioien, pZ'uw*' zc, facendo paifare prigioni tutti quelli, ch’erano in opinione di in poffedere ricchezze Senza riguardo , che foftero' Mercanti, ò' huo- 'dZ mini di Legge, veriò i quali ia altri tempi correva U maggior ri* ”*r*° %er-