DI ANTONIO TIEPOLO. 1367. 147 consiglio, c maneggiate come conviene, non fossero per far effetti e progressi grandissimi. Ora si degni la Serenità Vostra d’intendere con quali uomini e con qual consiglio sia governala la gran macchina di tanti regni, e di quali uomini si serva o si possa servire quel re in occasione di guerra. Ha dunque la maestà del re Filippo II il perno e la confidenza sua nelle cose di stato sopra due consigli, che si chiamano di guerra e di stato. Quelli che entrano in essi sono il duca d’ Alva maggiordomo maggiore, Ruy Gomez de Silva grande somelier di S. M. e maggiordomo maggiore del principe suo figlio , il duca di Francavilla suocero di Ruy Gomez, don Antonio di Toledo cavallerizzo maggiore, don Gio. Manrique. maggiordomo maggiore della regina , ed il conte di Feria capitano della guardia ; e ultimamente è stato introdotto il duca di Medina Celi, che fu già viceré di Sicilia. Col consiglio di questi si governa e si regge questo edificio ; da questi dipendono tutte le deliberazioni importanti, e senza questi non fa il re alcuna cosa di momento. Vero è che tuttoché sieno sette che consigliano , si può nondimeno dir due solamente , perciocché tutti dipendono o dal duca d’Alva o da Ruy Gomez, i quali sono fra loro di parer quasi sempre diversi. Ma siccome nelle cose di guerra e nelle risoluzioni importanti di cose di stato deferisce sempre più il consiglio, e il re medesimo, al duca d’Alva , perché ha più esperienza che Ruy Gomez , come si vede ora più chiaramente nel carico di generale che ha avuto per i moti di Fiandra, con tutte le condizioni più utili e onorevoli ch’egli stesso s’immaginasse; così in contrario nelle cose di grazia, di danari , di mercedi, di pagamenti e simili, per 1’ affezione del re , ha Ruy Gomez sempre il meglio. Tutti questi signori sono di belle qualità dotati, ma il duca d’ Alva ha più esperienza di tutti perchè è nodrilo ed allevato ne’ consigli e nella guerra. E gentilissimo Ruy Gomez , affabile, di buon ingegno, accorto e discreto in ogni cosa. Di buona natura sono il duca di Francavilla e il duca di Medina Celi. Di buon’intenzione è don Antonio di Toledo e il conte di Feria. Qualche più pratica ha don Giovanni Manrique, per