00 RELAZIONE DI SPAGNA debba sopra ogni cosa procurar l’amicizia e buona intelligenza colla Serenità Vostra, colla quale assicurandosi degli stati d’Italia potria sempre fare più gagliarda resistenza al nemico. Però il re , forse seguendo questo ricordo , ha usato meco ogni sorte di parole e d’officio che possa significare una buona volontà e inclinazione verso lei ; e quando gli parlai dell'ordine della Serenità Vostra in proposito dei moti che si dicevano farsi nello stato di Milano, mi rispose e mi replicò due volte, come scrissi, che senza suo ordine non saria mai fatto movimento alcuno, e eh’ egli non sapea d’aver causa alcuna di risentimento contro la Serenità Vostra , e che se ben l’avesse non lo vorria avere. Però, quanto alle estrinseche dimostrazioni , io non avrei saputo desiderare più innanzi. Non si può negar eh’ egli altamente si sia risentito di quanto qui seguì in materia della precedenza (1), perchè più che mai continua in opinione non solo di non ceder il loco al re Cristianissimo, ma ancora di avere il primo, e come quello che è allevato nella superbia e vanità di Spagna , stima questa cosa molto più forse di quel che dovria ; per la quale , se ben esortalo dal papa e da altri, non ha però mai voluto risolversi di mandar ambasciatore presso la Serenità Vostra per non parer di consentire a qualche pregiudizio della pretension sua, tenendo frattanto questo secretario qui non sotto nome di secretano suo ma della sua ambascieria ; che con questo nome Io chiama sempre nella soprascritta delle sue lettere, quasi che voglia dar questa salisfazionc alla Serenità Vostra di mostrar di aver levato 1’ ambasciatore e non l’ambascieria. Ma ormai pare che quel che qui seguì sia più dolcemente che prima da quasi tutti di quella corte interpretato, ammettendo in parte le ragioni che astrinsero a farlo. Nè questo anco ragionevolmente è da esser tanto stimato, che possa contrap-pesar col merito della continuata e ferma buona volontà della Serenità Vostra , e del perpetuo suo ottimo procedere , non avendo mai essa voluto accettar quelle grandi occasioni che il tempo le mandava innanzi, nò ammetter le mol- (1) Fra gli ambasciatori di Francia e di Spagna.