DI PAOLO TIIÌPOLO. 1563. 19 una grandissima copia d’ ebrei. I regni di Granata e Valenza principalmente sono pieni di mori, ancorché fingano essere cristiani ; né dall’ eresia è restata la Spagna del tutto immune „ se ben si ritrova in questa parte manco infetta che altra provincia della cristianità. Possiede il clero , come si stima , poco manco della metà delle entrate di Spagna con molte giurisdizioni e terre; però vi si trovano prelati sopra 1’ uso d’ogni altra parte ricchissimi. L’arcivescovato di Toledo ha riscosso ultimamente più di 150,000 ducati all’anno, e la chiesa di Toledo, senza questi, ne ha più di 300,000; e di 7 arcivescovati e 39 ve scovati, che sono ne’ regni di Spagna , nessuno fruita meno di 20, 25, 30, 40 , e fino 80,000 ducati. Però i preti sopra gli altri appaiono padroni in tutte le cose , i quali mollo bene hanno saputo accrescer la loro entrata con servirsi in ogni proposito della religione. Menano vita a lor modo , e si danno un bonissimo tempo, senza che sia chi ardisca di riprenderli od ammonirli. Si trovano appresso in Gastiglia tre ordini di cavalieri chiamati di S. Giacomo , Alcantara e Calatrava, ordinati già perchè avessero da combatter contro infedeli, ma ora del tutto oziosi, con assaissimo commende, e alcune molto ricche di 3, 4 , 5 , 10, 20 e più mila ducali di entrata. De’ quali tre ordini il re si ritrova esser gran maestro per la unione fatta dal pontefice (1) di quei maestrasgi nella corona di Spagna ad instanza del re Ferdinando, il quale non potea comportare che i gran maestri possedessero tante entrate, e avessero così grande autorità e seguito, che ad un certo modo potessero parer di concorrere con lui. Si ritrova ancora nel regno di Valenza un altro ordine, che si dimanda di Mendosa, che possiede alcuna commenda di molta importanza ; e in diverse parti vi è 1’ ordine di San Giovanni di Malta con grandi e ricche commende, e col priorato di 50,000 ducati d’ entrata. I signori temporali son molli con titolo di duchi, marchesi e conti ; ma indifferentemente precedono tra loro senza servar alcun certo ordine , non volendo il conte ceder nò al (I) Adriano VI nel 152:!. Veggasi la noia 2 a p. 262 del T. Ili di questa Serie.