DI GI0AN FRANCESCO MOROSINI. 1581. 301 Portogallo a quella unione con Castiglia che tanto tempo era stata desiderata e procurata da’suoi maggiori. Ma considerando quanto meglio era terminar questo negozio pacificamente che con la forza , tentò tutte le vie possibili per far che il re don Enrico lo dichiarasse suo successore, e lasciasse il pensiero di maritarsi, come ad istanza de’ suoi popoli ( che nessuna cosa più desideravano che conservarsi un re naturale ) aveva determinato di fare ; di che ne aveva già scritto a S. M. Cattolica , pregandola ad interponersi perchè gli fosse data per moglie la sorella dell’ imperatore che fu già regina di Francia , come io ho veduto dalle proprie lettero ch’egli scrisse di sua inano in questo proposito. Ma avendo risoluto il re di Spagna di non perder per qualsivoglia modo 1’ occasione d’ unir sotto la sua obbedienza quel regno, non solo non volle favorir il desiderio del re Enrico, ma per via di Roma procurò con gran diligenza di far che il papa non gli concedesse la dispensa di potersi maritare, adducendo che saria scandalo grandissimo in tutta la chiesa cattolica veder un vescovo consecralo maritarsi con poca o jiessuna speranza di far figliuoli, essendo vecchio , impotente ed infermo. Nè contento di ciò, inviò in Portogallo un frate dell’ ordine di S. Domenico, suo predicatore, nominato frate Ernardo del Castillo , valentissimo e santissimo uomo, il quale procurò , e per via di spirito e per ogn’ altro verso, di levar questo pensiero dalla mente di don Enrico ; nel che ebbe poca fatica , perchè le infermità sue erano tali da persuaderlo più che tutte le altre ragioni che se gli potessero addurre. Tutte queste cose erano indirizzate al fine che ho detto, perchè non era alcuno nel consiglio del re Cattolico che apertamente non gli dicesse eh’ egli doveva in ogni modo procurar d’impadronirsi di quel regno, porchò saria riputata viltà se egli si lasciasse mancare così bella occasione. Ed a tanto era venuta questa pratica , che il suo medesimo confessore , c molti altri teologi che furono ricercati a dir il loro parere intorno a questo particolare, ponevano la cosa in punto di coscienza a S. M., dicendo che per beneficio universale di tutta la cristianità era obbligata a spuntarla; nè in altro discordavano i primi