1)1 SIGISMONDO CAVALLI. 1570. 1G9 modo di Napoli e di Milano, c ordinariamente terrà un numero di 8 o 10,000 soldati pur di quella nazione, con 1500 cavalli forestieri, oltre la gente d’ arme ordinaria di quella provincia. E già la nuova gravezza , che è come accordata (1), importerà tanto che basterà al pagamento di tal presidio ; e non solamente bisognerà che i,Fiamminghi si contentino di pagar questa, ma qualsivoglia altra imposizone che al re parerà di mettervi. Cosichè, per i loro umori, di popoli che si potevano reputar liberi, e di signori che aveano tutta Fiandra in loro potere, saranno da qui innanzi in servitù, e assolutamente dominati come qualsivoglia altra provincia di acquisto, e non più ereditaria. E se in questo principio S. M. an-derà con qualche destrezza , ciò sarà per non dispiacer loro affatto, e assicurarsi prima dei motivi d’Alemagna e di Francia. Finita la sommaria descrizione degli stati, entra il Cavalli nel discorso di tutte le altre materie pertinenti al subietto della relazione, la quale da questo punto procede integra sino al fine. Cava S. M. in tempo di pace da tutti i suoi dominj c stati, computando l’ordinario e I’ estraordinario , che già è fatto anch’ esso come ordinario, dieci milioni d’oro e più in questo modo. Da Napoli e Sicilia 2,500,000 scudi ; 800,000 da Milano ; di Fiandra 1,000,000 e più con la nuova gravezza ora accordata ; 600,000 del quinto delle Indie e altre utilità di quelle parti, battuto quello che si spende là. Per il resto, che sarà intorno 4,500,000 scudi, lo cava di Spagna e del-l’isole del mar Mediterraneo e dell’ Oceano , includendo il sussidio di 420,000 scudi sopra il clero per conto delle galere ; e se vi sarà , oltra questa entrata, l’escusado e la crociata, arriverà certo S. M. a undici milioni di scudi. Nè si maravigli Vostra Serenità della tanta entrata che il re cava di Spagna , perchè , dopo che vi è tornato 1’ ultima volta di Fiandra , 1’ha accresciuta poco meno che di due milioni; e quando non (1) L’ ambasciatore allude all’imposta del decimo estorta dal duca d’ Alba agli siati generali dei Paesi Bassi il 19 marzo 1569; in proposito della quale Io storico Herrera , dopo la mala prova che ne seguì, ripete il detto di Salomone: Qui nirnis emungit, elicit sanguinem. Relazioni Venete. 22