1)1 MATTEO ZANE. 1584. 355 Per metter line a parlar degli stali e delle forze del re di Spagna, dirò che di tanto dominio che oggi possiede S. M. ne trae poco meno di 14 milioni, senza quello che si spende nelle Indie ; somma pur troppo grande che apporta meraviglia. Ma però considerando clic tutte queste entrate sono obbligate a debiti inestinguibili, ovvero assegnate a spese forzose e necessarie , ognuno conoscerà che non va niuna cosa in avanzo, anzi ogni anno s’indebita di due c più milioni, e più per le spese cstraordinarie. Il modo di provvedere a quel più che bisogna per mezzo di nuove gravezze è diflicile e pericoloso, massime che bisogna passar per via delle corti ; c ancorché i procuratori dipendano da S. M., tuttavia le convien usar I’ autorità che si prende sopra di loro modestamente. Ricercar denari in prestito dalle città e provincie, la RI. S. 1’ ha fatto alcune volle, ma bisogna usarlo di raro. Il mezzo ordinario de’ principi, e quello col quale il re ha fatto tanti anni la guerra di Fiandra, e ultimamente quella di Portogallo e della Terzera, è dei mercanti e degl’ interessi ; e benché pare che osti a questo il decreto che fece già S. M. contro i suoi creditori riducendo a sconto di capitale parte degli interessi corsi (1), che dovria averle scemato il credito e levato il modo di trovar denari, nondimeno si prova in contrario ; perché S. M. vicn ad aver liberati molti fondi da poterli obbligare di nuovo , che é stimata la maggior importanza in questo caso. I mercanti sono poi tanto avari, che si scordano facilmente le ingiurie quando si tratta del loro interesse ; e la copia del denaro in mano dei particolari è grande , e scarsi i parlili da poterlo impiegar con utile ; onde si vede chiaramente che dopo il decreto il re ha avuto la medesima facilità che prima in trovar denari, e anco con manco interesse che non soleva ; di che è principalmente causa il trovarsi fondi liberi e disobbligati. Questi tanti stati e queste sì gran forze del re Cattolico sono rette parie dai regni e dalle provincie medesime con le lor proprie leggi, parte dai governatori c viceré con la soprain- (1) Veggasi nella relazione Priuli la noia a pag. 2W-