DI GIOVANNI SOKANZO. 15C5. 83 ino timore c spavento che hanno dell’oilizio dell’Inquisizione, il quale è di tanta autorità , che supera senza comparazione alcuna quello della maestà del re ; e se non fosse questo rispetto , si potria esser certi doversi sentire con molta facililà grandissime e pericolosissime sollevazioni. Ma tanta è la severità e l’asprezza di quel tribunale, che non è alcuno che ardisca mostrarsi d’allra opinione; anzi così frequentano le chiese c i divini oilìzj, che non v’è paese che si possa a quello equiparare. Sono poi così facili e continui in prender il santissimo sacramento, andando a riceverlo alle ore che le chiese sono più piene e più frequenti di popolo, che danno grandissima meraviglia a tutti quelli che li vedono. A questo rispetto s’aggiunge l’utilità particolare, e il desiderio d’arricchire ; perciocché alcuno non può ottener vescovato, abbazia , commenda , o vero altro benefizio di chiesa , nè moli’ altre dignità che si danno in Spagna , che rendono grossissime entrate , nè esser chiamato gentiluomo , nè cavaliere , come loro dicono , se quello non è cristiano vecchio ; e chiamano cristiani vecchi quelli che sono nati di padre e madre cristiani, e che anco questi siano così medesimamente nati, tanto clic per cent’ anni sia stata cristiana tutta quella famiglia. S’aggiunge a questo, che nè lui nè il padre nè la madre siano stali condannati per la Inquisizione. Delle Cortes, e specialmente di quelle d’ Aragona : Le terre di Spagna ( la maggior parte brutte e poco abitate ) si governano con molta libertà , avendo ognuna il suo particolar consiglio, quale eleggono esse medesime; e si reggono secondo loro ordini e consuetudini, nò il re ha che fare in questa parte se non in certi casi, nei quali vuole usare l’autorità e grandezza sua. In ogni regno sta un consiglio principale, che vien chiamato il consiglio reale, e i consiglieri sono messi dal re. A questi s’indirizzano le appellazioni ; ma però le sentenze, per la maggior parte, terminano nel primo giudizio , massime quando non sono di molla importanza. Non mette il re alcuna gravezza , nè i popoli pagano imposizione alcuna olire le ordinarie ; ma per ottener doni fuori d’ uso