408 RELAZIONE 1)1 SPAGNA fertilissimo , ricchissimo , e nobilissimo regno ; che negli eserciti di Fiandra, aspirando ad altissimi fini, ogni giorno rimettesse in loco de’ soldati spagnuoli milizia italiana per distrugger la spagnuola ; che dispensasse tutti i carichi e governi secondo la volontà sua a soldati confidenti ; che con nuovi e insoliti modi si sforzasse di acquistar l’animo e la benevolenza di quei popoli , con intenzione per avventura , secondo gli accidenti, di valersene ad esaltazione propria con detrimento della corona ; che avesse con poco beneficio speso immensa quantità d’ oro, e che industriosamente procurasse di mandar la guerra in lungo. A queste opposizioni e sospetti si aggiungevano i sinistri avvenimenti occorsi nei progressi di questi anni in Francia, per i quali accresciuto il mal concetto nella mente de’ spagnuoli , era caduto il duca dalla estimazione nella quale per molti anni, e precipuamente dopo l’impresa di Anversa , era stato appresso quella nazione; quando finalmente, questo decembre passato, in due giorni venne a morte in Bruselles (1). Per questo accidente si trova ora la Maestà Sua molto perplessa nella elezione di soggetto in loco di Sua Altezza , perchè se si rivolge alla Spagna non ne ritrova alcuno , nè per meriti nè per valor di guerra , proporzionato a sostener tanto carico ; e quando ben ne ritrovasse, il collocar tanta potenza e constituir tanta gente in mano di uno de’ grandi, saria ciò congiunto con grave sospetto e non mediocre pericolo ; oltra che la diversità delle nazioni, delle quali è composto quell'esercito, difficilmente tollereria il fasto e l’alterezza spagnola. Se risguarda all’ Italia, meno le può cadere in considerazione personaggio da destinare a quel governo , perchè i manco graduati e illustri non sono convenienti per applicarsi a così eminente grado, e quelli che per la grandezza e riputazione sariano atti, per la inesperienza e debolezza non potriano reggere così grave peso. Di soggetto de’ Paesi Bassi Sua Maestà per molli rispetti non si fideria. Di Germania non potria (1) 11 si". Gachard, nella Corresponddnce de Philippe li sur les affaires des Pays Bas, da lui pubblicala, a pag. LXXXl e segg. produce le prove della determinazione in cui Filippo il era venuto di destituire il Farnese, quando la morte venne a preservare il duca da quell’ oltraggio.