DI GIOVANNI SORANZO. 15G5. 85 ili viver come repubblica; sopra che usano (pici popoli parole altissime senza alcun rispetto, e per conservazione delle loro giurisdizioni facilmente s’indurriano a fare grandissime e importanti sollevazioni. Quando accettano il re , usano queste proprie e altissime parole : « Noi, che valcmo tanto come voi, « giuriamo a voi, che non valete più di noi, per principe « cd crede del nostro regno , con condizione che conserviate « le nostre leggi e la nostra libertà, e facendo voi altrimenti « noi non vi giuriamo : » e gli presentano il libro sopra il quale sono notali i loro privilegi, che domandano /«eros, e S. M. giura la conlirmazione. Si può chiamar questa tanta libertà licenza disordinata, poiché nell’ azioni loro sono molto insolenti, e particolarmente verso i forestieri, facendo pagare grandissimi dazi a ognuno che passa per il loro paese, non perdonando ad alcuno , sia di qual grado o condizione si voglia. Togliono dicci per cento di quel che vale la roba, la quale viene stimata dai medesimi dazieri. Non danno al re, come ho detto, altro che 600,000 ducati quando si fanno le corti, e nulla più finché di nuovo non si riducono; ciré infatti non essendo più state convocate dal 1552 fin l’anno passato, non ne aveva più avuto S. M. cosa alcuna. E tutti i denari che cavano dai dazi ed altre loro entrale restano a loro, c malamente si può sapere in che li dispensino. Procura il re ogni occasione di far perdere loro questi tanti privilegi, e conoscendo non avere più facile nè più sicuro modo che il tribunale dell’inquisizione, gli va del continuo crescendo l’autorità. Nelle ultime corti supplicarono gli aragonesi che l’Inquisizione non si potesse ingerire se non in cause di religione, e molto si dolsero che abbracciasse infinite cose lontanissime dal suo foro e dalla sua giurisdizione, e rappresentarono molti casi non pertinenti in alcuna parte all’officio suo ; e per il vero al presente l’Inquisizione s’interpone in ogni cosa, non avendo rispetto ad alcuno, sia di qual grado o condizione si voglia , e si può al sicuro dire che quel tribunale è il vero padrone che regge c domina tutta la Spagna. Il re rispose che nelle corti non si doveva parlare d’Inquisizione ; per il che si sollevarono minacciando partirsi