DI VINCENZO GBADENIGO. 158G. 393 Famiglia a desinare, fa comparire un officiai pubblico, clic diremmo noi un comandatore, il quale manifesta al padre come la figliuola ha eletto il tale per marito ; allora il padre se vuole assegnarle la dote , può farlo a suo beneplacito , se no, per 1’autorità de’magistrati, sono levate di casa al padre le scritture e libri dell’ entrate, sopra i quali fatti i conti, viene assegnata da’ magistrati la dote alla figliuola. Tenne il re le corti di questi regni nella città di Mcn-zon, nelle quali si trattarono vari punti, e i principali furono tre. Il primo intorno alla inquisizione , la quale da quei popoli vien tenuta molto dura , volendo loro che si levasse come contraria alla libertà e alle constituzioni di quei regni ; ma il re non volle udir parola di levarla, dicendo che questa era cosa toccante alla religione e alla chiesa , onde non poteva levarla , e perciò ne nacque qualche tumulto in Saragozza. Il secondo capo fu intorno una fortezza posta nel confine di questi tre regni chiamata Tirol ( Ter nel ), pretendendo ciascuno che toccasse alla sua giurisdizione, e fu giudicata spettar a Valenza ; supplicarono quei popoli che fosse spianata dal re, il che non volle egli udire a modo alcuno, stimandola assai per la obbedienza di quei regni, onde castigò anco i promotori di simil novità. Il terzo capo fu intorno ai vassalli di circa 1000 castelli comprati ai signori loro naturali da altri, con potestà di poter trattar bene e male i sudditi, onde ne erano nati molti inconvenienti, e i vassalli, non potendo sopportar la tirannide dei padroni, si erano ribellati. Fu trattata questa causa nel consiglio del re, e fu giudicata a favor dei signori, onde perciò si sentirono diversi moti; e alcuni, vicini a’ Pirenei, introdussero bandiere francesi chiamando Francia, ma in breve si sopirono. Possiede il re la Navarra , occupala già dal re Ferdinando con autorità di Giulio II ; il quale avendo vietalo al re di Navarra il prestare aiuto a Francia sotto gravissime pene, nè avendo quel re voluto obbedire, avea il papa concesso quel regno all’occupante (1), e cosi venne in potere del re di (1) A migliore intelligenza di quanto qui c dello, veggasi il t. IV di questa Serie, p. 98. Relazioni Venete. SO