DI SIGISMONDO CAVALLI. 1570. 181 ceder mirabile, e benissimo s’accomoda alla natura di S. M., e nel trattar le cose vi entra sempre con grandissimo rispetto, mostrando di star timido , nè di promettersi molto di quella benevolenza. Con tai modi, e con la prudenza e intelligenza che ha , che certo è molta , per il più tirava il re alle sue volontà ; ma ora per alcuni accidenti occorsi con il cardinale , pochi mesi prima del mio partire, è venuto in sospetto al re di uomo interessato ; onde si è sminuito un poco il suo favore. Pur io credo che possa ancora infinitamente con S. M., ed è più atto a trattar un negozio che qual si voglia altro. E certo saria gran danno che si venisse a perdere, perchè è il ricorso dei negozianti e di tutta la corte, nè mi par d’aver conosciuto alcuuo di tanta affezione e inclinazione a Vostra Serenità come ogli mostra ; dico schietta e non finta. Don Antonio di Toledo è di gran bontà, e nel viver ordinario familiarissimo del re. Per essergli anco più grato ha questo rispetto di non lo molestar mai in chiedergli grazie o per sè o per altri ; e nelle cose di stato è così freddo, che poco rumore fa nel consiglio. ' Al duca di Feria il re porta affezione come a gentile e cortése cavaliero, ed ha tanta sicurtà con S. M. che non vi è alcuno che ardisca disputare così liberamente come lui ; e il re piglia il tutto in buona parte. È vero che come lui ha detto il parer suo, non preme molto in esso, nè vuol usar fatica per prevalere e farne capaci gli altri ; per il che non si carica di molti negozj. Don Luigi d’ Avila era degli allievi dell’ imperator Car- lo (1), ma dal poco capitale che veniva fatto di lui, mezzo disperato abbandonò la corte. Del duca di Sessa non posso dir altro, perchè nel mio tempo non aveva principiato ancora a entrar nel consiglio. Vi è ancora il vescovo di Cuenca , confessore di S. M., che entra nei consigli ; persona d’ingegno vivo , e che intende e discorre bene delle materie. Ha servilo assai, e per le sue (1J Fu con lui alle guerre di Germania del 1546 e 47, delle quali scrisse la storia, e lo assistè ne’suoi ultimi momenti al monastero di Yuste.