3G RELAZIONE DI SPAGNA pra tutto il maneggio dell’ armi e della guerra. Manda bensì il re in quelle parti diversi magistrali e reggimenti con titolo di alcaldi, adelantadi, governatori, audienze , cancellerie ; e un consiglio delle Indie è alla corte del re con suprema potestà di governarle , far mercedi, e tutto quello che giudica a proposito (1). Per la moltitudine adunque degli spagnuoli, per l’autorità e forza che hanno preso , vengono quei paesi a restar sicuri d’ogni sforzo, così di principi forestieri come di indiani proprj ; onde solo è da temere che gli spagnuoli medesimi non se ne facciano un giorno padroni ; perchè se quelli in ciò d’accordo si risolvessero, difficilmente il re perla lontananza vi potrebbe rimediare. E già più d’una volta si è provato questo pericolo ; perchè nel Perù, prima Diego di Almagro, e poi Gonzalvo Pizzaro, si sollevarono , consentendo di esser chiamati re, e passando fortuna di fondar talmente il lor regno che nessuno saria stato bastante di cacciarli. Però l’imperator Carlo, che a' suoi tempi aveva passati questi pericoli, se ben gli fosse offerta gran somma di danari da’ spagnuoli d’India perchè loro confermasse in perpetuo feudo i ripartimenti, per non dar loro maggiore e più ferma autorità, non Io volle mai acconsentire. Ma il presente re, lusingato dalla grandissima quantità d’ oro che tuttavia offeriscono , ancorché sia da persone pratiche e intelligenti dissuaso , dimostrandogli il pericolo e danno suo, e la rovina del paese, non è lontano col pensiero di compiacerli ; però ha mandato il dottor Birbiesca in quelle parti perchè sopra ciò prenda piena informazione. In questo stato adunque si trovano le cose dell’ Indie, per quel che io ho inteso ; delle quali quanto ne estragga di utile un anno per 1’ altro il re cattolico lo dirò ora, raccontando prima tutte le entrate di Spagna ( colle quali ancor questa rendita si computa ) secondo la più certa e particolare informazione che di tutte ho avuto, c come al presente siano (1) Il Consiglio delle Indie fu instituito da Carlo Y nel 1542 per sollecilazione del vescovo Bartolommeo Las Casas , commosso dallo spettacolo degli arbitrii e delle crudeltà che si esercitavano dagli spagnuoli in quelle contrade.