DI LORENZO PRILLI. I57G. . 241 altiera dall’ ordinario vizio degli uomini potenti posti in grande autorità e dignità. Tiene ancora S. M. in questi regni provvisione d’ un milione e mezzo d’oro di entrate in tanti vescovati e commende di cavalieri, per rimunerar chi lo serve ; e finalmente in questi regni, come più principali di tulli gli altri, e come posti in silo più comodo e quasi nel mezzo di tutti , fa il re la sua ordinaria residenza , e ne cava di quelle utilità che non cavò mai altro re. La presenza di S. M. aiuta grandemente a conservar quei regni in pace e senza discordie civili ; delle quali cosi come in altri tempi se ne son veduti gli effetti, cosi ora non mancano le cause. L’ una è la division de’ regni tra loro medesimi , essendo quelli di Aragona, Valenza e Catalogna posti come da una parte, e quelli di Castiglia dall’ altra , differenti di leggi, usanze e costumi, e poco amici gli uni agli altri, non potendo aragonesi sopportar castigliani per esser questi soli i favoriti dal re, nè i castigliani gli aragonesi per la poca stima che fanno dell’autorità reale, volendosi governare secondo le leggi e ordini loro quasi in forma di repubblica , senza che il re abbia mai potuto prevalere in alcuna cosa contra di loro , nè in materia di governo , nè in materia della giustizia , nè in materia del denaro , delle quali cose tutte sono gli aragonesi assoluti padroni. L’ altra causa è la gente mala e malcontenta che si trova in Spagna , la quale si può creder che abbia da esser amica di cose nuove. Fra questi sono primi i Moreschi, che sono più di 400,000 persone, battezzati si può dire per forza, e che vivono in secreto nella loro legge maomettana ; i quali vivendo in grande servitù sono tanto mal soddisfatti quanto ognuno può pensare. Un’altra sorte di gente si trova, che dimandano cristiani nuovi, discesi da giudei o per linea retta o per linea trasversale, tanto mascolina quanto femminina ; e questi sono senza numero , e comprendono più della terza parte di Spagna, se ben si dice molto più ; i quali vengono tenuti in così mal conto, che ancor che vivano come gli altri buoni cristiani, e ve ne siano de’ ricchissimi, e per altro nobilissimi, sono però privati in perpetuo di poter entrare in alcun ordine di Relazioni Venete. 31