DI ANTONIO TIEPOLO. 1507. 153 questa si mostra sempre benignissimo. Vero è che non dà quella soddisfazione compiuta che si potria desiderare, perchè se gli si parla di negoai la risposta è rimettersi al suo consiglio, e ogni fatica è vana se a lui si torna non piacendo ciò che ha determinato il consiglio, perchè, pur nuovamente ascoltando, non risponde altra cosa. Il che convien essere agli ambasciatori e ai negoziatori molte volle di danno , non potendo esser ne’ ministri il medesimo (me che nel loro signore , perchè il giudizio corrotto il più delle volte da particolar passione non lascia discernere il giusto, nè per la parte di chi negozia , nè per quella talvolta del medesimo re. Il quale se volesse attendere c rispondere ai particolari delle cose , farebbe senza dubbio, almeno per sè , miglior giudizio, e i segretari con meno avidità che non fanno attenderebbono a’ loro oflìzj, nei quali ora arricchiscono senza discrezione, mercè della larghezza di chi per ben negoziare si sforza di mostrar con gli atti la virtù sua. Il tempo poi dell’ udienza pubblica è la mattina prima di andare a messa, e per un’ora dopo il desinare che fa in pubblico. Riceve i memoriali, ascolta , e risponde benignamente ; i quali poi veduti da un suo aiutante di camera, che è già pratico delle cose, sciente il re, invia ciascun di essi memoriali a quel segretario a cui s’appartiene; e può allora chi negozia ricorrere a quel consiglio dove è rimesso per espedirsi. In niun consiglio si trova mai S. M. quando si consigliano c terminano i negozi ; ma terminati che sono, chiama le consulte, le quali son tre , 1’ una di Spagna , 1’ altra dell’ Indie , c la terza d’Italia , che indifferentemente si fanno secondo la copia de’ negozi ed il volere di S. M., che in tutte vuol ritrovarsi. Quivi legge il segretario le terminazioni già fatte, le quali se son di giustizia poche volte vengon corrette da S. M., ma se sono di grazia molto più spesso. Le determinazioni dunque approvate da S. M. sono firmate di sua mano, siccome anco tutte le cose per poco importanti che sieno. Le cose del consiglio di stato e di guerra passano d’ altro modo, perchè di ciò che si è consigliato vien fatta relazione a S. M. a parte da alcuno de’ consiglieri, e molte volte dal segretario , domandando anco spesse volle qualche scrittura per intenderle meglio. Relazioni Venete. 20