DI PAOLO TI E POLO. 1563. 43 gran parte nella vittoria di Gravelinga (1), ma forse è più ardito clic savio ; e alla vita che fanno quegli uomini, di mangiare e bere oltra misura , con difficoltà può riuscire tra loro un perfetto capitano. Gl’ Italiani che si trovano al servizio del re cattolico già son noti alla Serenità Vostra. Il marchese di Pescara (2), di grande speranza ; il duca d’ Urbino (3), che non si è trovato mai a nessuna impresa ; il signor Marcantonio Colonna , di buon nome (4) ; il sig. Ascanio della Cornia (5), tenuto per intelligente e valoroso ; il sig. Antonio Doria (6), di molta età ed esperienza , e di buona volontà dimostrata verso questo stato; il sig. Gio. Batista Castaldo (7), medesimamente di grande età , molta esperienza e buon volere; il sig. Cesare Gonzaga (8), altrettanto più giovane, generale della gente d’ arme di Milano; e il sig. Vespasiano Gonzaga (9), generale della infanteria italiana. Ma nessun di questi è di tanta autorità, che a lui fosse dal re commesso un esercito, se non forse il marchese di Pescara, che nel tempo della guerra ha comandato in Piemonte, e che passa anco in certo modo per spagnuolo (10). Quanto all’armata, fu fin al tempo dell’imperatore Carlo ricordato eh’ ella si dovria accrescer tanto che fosse superiore alla turchesca, mostrando che ciò non era impossibile ad un principe che possedea tanti stati alla marina , copiosi di legnami e di tutte le altre cose necessarie , colla comodità massimamente della città e riviera di Genova, che potria somministrar grandissima copia di marinari. Colla quale armata non (1) Il 13 luglio 1558; vittoria che determinò 1? apertura delle trattative, che condussero alla pace di Castel Gambrese. (2) Francesco d’Avalos, figlio di Alfonso marchese del Vasto e di Pescara. (3) Guidobaldo II. (4) Quegli che poi comandò le galee pontificie nella giornata di Lepanto, ed ebbe tanta parte in quella vittoria. (5) Vedi S. I, T. 3°, p. 373. Fu maestro di campo generale dell’armata della Lega a Lepanto. Morì poco appresso. (6) Vedi S. I, T. 1°, p. 305, e T. 3® , p. 368. (7) Di lui pure è discorso nei precedenti volumi. (8) Primogenito di don Ferrante principe di Guastalla. (9) Capo, allora, del ramo dei Gonzaga di Sabionela. Uno, come, dice il Lilla, tra i più insigni di sua casa. (10j E veramente la famiglia d' Avalos era di origine spagnuolo.