158 • RELAZIONE DI SPAGNA La signoria di Genova non può esser d’ altri, perchè la maggior parte dei cittadini sono interessati per tutte le loro facoltà, che sono grossissime, in tutti i suoi regni. Il duca d’ Urbino è suo stipendiano. Lucca non è considerabile. llesta a dire della confidenza che possa aver S. M. di questa serenissima Repubblica ; la qual confidenza stimerei soverchio argomentarla dalle buone parole e dagli offizj sempre amorevoli usati meco , perchè queste son cose usate da lui per buona creanza verso ciascuna persona. Però lasciando questo , dico che il maggiore argomento che si possa avere del suo buon animo verso la Serenità Vostra , sia il conoscerla con l’istesso pensiero eh’ ella ha di conservar in pace ed iu tranquillità il suo stato, senza cupidigia di più accrescerlo, perchè suole la convenienza delle volontà il più delle volte partorire affezione reciproca dell’ una con 1’ altra. S’ aggiunge a questo, che essendo la Serenità Vostra senza comparazione ( cavata S. M. ) più forte in Italia d’ogni altro principe, sta ella sicurissima , mentre starà in amicizia con lei, di non aver mai guerra in essa , se non con danno forse di chi la movesse ; ed in contrario può dubitare che dove paresse a questa cccellenliss. Repubblica mutar pensiero, accostandosi con chi avesse voglia di molestarla , sia S. M. per sentir maggior danno da lei clic da qualsivoglia altro principe in Italia più nominato. Però io non dubito'niente che sia S. M. per far sempre ogni officio più amorevole per tenere la S. V. ben soddisfatta , da che in lei sola crede star, quanto aH’Ilalia, la quiete e la pace, ch’ella per natura, per abito, e per proprio beneficio, desidera tanto. Al che la farà sempre anco più ardente il sentirsi quasi ogni anno perturbazioni dall’ armata turchesca , la quale se una volta ( che Dio non voglia ) portasse genti ad occupar qualche luogo in Sicilia o in Puglia , troppo più bisogneria forse per discacciarle che non comportino le proprie forze. Alla qual cosa non può pensare S. M. aver miglior rimedio che una buona e più congiunta amicizia con questo sereniss. Stato. Dal quale accidente io prego con tutto il cuore la somma potenza di Dio che tenga’ questa cccellenliss. Re-