DI LORENZO PRILLI. 157G. 243 vende, se ben fosse in un medesimo giorno più volte, l'oiché adunque in Spagna vi sono tante cause e tanti semi di discordie civili, e tante male soddisfazioni, la presenza ordinaria di S. M. è grandemente necessaria per tener in freno i discoli con la reputazione della persona sua , e con il rigore della giustizia , la qual certo procede in Spagna con grande severità od egualità, invitando poi tutti gli altri alla virtù e al buon servizio con il premio e le mercedi, distribuendo a loro tutti i gradi e dignità utili ed onorevoli, così in Spagna come fuori, e tanti ricchissimi vescovadi, abbazie e commende , con le quali accomoda ogni stalo e condizion di persone, e mantiene infiniti al servizio e devozion sua con la sola speranza. Aiuta ancora non poco la pubblica quiete di Spagna la molta gente che ogni anno vien cavata per le Indie, per Fiandra e per Italia, che mai più ritorna ; la quale, per la professione della guerra, è cosa certa che è la più povera , la più discola e più desiderosa di novità che tutta 1’ altra. Da quello che finora ho considerato , parlando degli stali del re Cattolico , sebben si può far giudicio della qualità e grandezza delle forze sue , tutlavia sarà bene che , per averne più compila notizia , io aggiunga alcune cose in proposito del denaro e della milizia. Dei quali due capi, ancorché, come connessi e dipendenti dagli stati di S. M., io abbia in parte trattalo, però per non interromper 1’ ordine e il filo dei discorsi passati, non ho potuto darne quella compita informazione che bisognava. Dai ragionamenti passali si può molto bene concludere, le entrate di S. M. esser di 10,200,000 ducati, lasciando però da parte la Fiandra come membro mezzo morto, e due milioni e mezzo di entrate in Spagna che sono impegnate; perché d’Italia ne cava 3,500,000, d’india 1,200,000, e il resto di Spagna, nel qual conto vi sono 2,400,000 che si cavano di grazie ecclesiastiche. Le entrale ordinarie d’Italia sono tutte obbligale alle spese ordinarie, e con fatica possono supplire ai bisogni. Ma di quelle di Spagna e d’india avanza il re per 4,700,000; le quali fino al mese di settembre passalo erano tutte in mano di genovesi e altri mercanti , e dovevano starvi