52 RELAZIONE DI SPAGNA quando abbiano da muover le armi , chi considera il sito e stato della Francia, conoscerà che appena resta contro chi usarle che contro gli stati d«l re cattolico, quasi dalla natura c dalla fortuna posti opportuni all’ impeto e ingiuria loro. Dalla regina d’Inghilterra (1) potria alienare il re la diversità della religione, se appresso i principi il rispetto delle cose di stato non andasse innanzi a tutti gli altri ; però dipendendo in gran parte dalla disposizione di lei la sicurtà de’suoi paesi di Fiandra, tiene con lei non solamente amicizia , ma ancora confederazione per difesa comune dell’Inghilterra e di essi stati. Già è spenta la memoria dell’ingiuria che Federico, avo del presente re di Danimarca (2), fece a Gristierno cognato dell’ imperatore e padre della duchessa di Lorena , cacciandolo di stalo e poi facendolo e tenendolo prigione fino alla morte sua , che già tre anni seguì. Però il re Cattolico, seguendo il beneficio suo, se non tiene con lui molto stretta amicizia , almeno non conserva inimicizia ; per la quale gli siati suoi di Fiandra, e massimamente la Frisia e la Olanda, come più propinqui, potriano patir grandemente, e il traffico di quei paesi esser in gran parte impedito e diminuito. Col re di Svezia (3) non ha il re Cattolico che fare, se non che, mentre continuava la guerra con Francia, mandò a trattar con Gustavo padre del presente re , che allora vivea, di vendergli uno stato nei Paesi Bassi per uno de’ suoi figliuoli , avendo nome quel re di tener solo più argento che tutti gli altri principi cristiani insieme. Del re di Polonia (4) convien esser malissimo satisfatto il re Cattolico per la differenza del ducato di Bari e principato di Rossano, dei quali il re Cattolico si è messo in possesso , e per i danari che quegli pretende della eredità della (1) Elisabetta, succeduta alla regina Maria il 17 novembre 1558. (2) Federico II, succeduto a Cristiano III nel 1559. Intorno a Cristiano II, a cui qui allude l’oratore, veggasi a p. 486 del T. 1° di questa Serie. (3) Enrico XIV, succeduto il 29 settembre 1560 al padre Gustavo Yasa in età di ventisette anni. (4) Sigismondo Augusto, figlio di Sigismondo il Grande e di Bona Sforza. Vedi T. 3° di questa Serie, p. 2111, nota %