DI ALBERTO' Il ADO E HO. 1578. 277 spese, la casa del re, la corte e le fazioni di quella. Delle quali coso non troviam meritevole d’essere riferito che quanto appresso: Somma tutta l’entrata che il re trac dai suoi diversi stati a 14,567,000 scudi ogni anno. Di questi sono impegnali 4,110,000 scudi ; e 4,866,000, che sono 1’ entrata fuori di Spagna, si spendono nei medesimi regni. Onde restano liberi al re 5,591,000 scudi. La corte oggi è ridotta a pochissima gente, non veden-dovisi se non quelli della camera e del consiglio ; perchè molti privati cavalieri che stavano in corte o per servire al re o per pretendere mercede, vedendo che S. M. sta sempre ritirata nei boschi, e si lascia poco vedere , e anche non è molto larga nelle udienze, anzi molto stretta, e lunga nel dare, non possono durare sotto la spesa , che è senza loro gusto e proGtto. È divisa la corte in due fazioni assai scopertamente. La prima è dell’ arcivescovo di Toledo, marchese di Los Yelez, Antonio Perez , Matteo Yazquez (1) e Sebastian Santojo ; e questa apparisce più favorita e più potente rispetto all’ amministrazione dei negozj che ha in mano ; non già che vi si vegga potenza o autorità straordinaria. L’altra è del duca d’ Alva , priore don Antonio , principe di Melito , marchese d’Aguilar, e Cayas; e ciascuno procura di sbattersi più che può, e sono di tal maniera divisi nel consiglio, che molte volte il re non soddisfatto ordina che la cosa si veda meglio. Poi venendo a parlare più particolarmente del consiglio di stato, e dei membri che lo compongono, dice: 11 consiglio di stato non ha altro presidente che 1’ ¡stesso re, il quale però di rado o non mai vi entra. 1 consiglieri al presente sono: don Giovanni d’Austria (2), il duca di Sessa , il duca d’ Alva , il principe di Melito , 1’ arcivescovo di Toledo, il già vescovo di Cordova , oggi arcivescovo di Sa- (1) De Lesa, secretarlo inlimo del re ; mori nel 1590. Di tutti gli allri qui nominati, membri del consiglio di stato, è discorso più innanzi. (2) 11 quale si trovava però allora al governo delle Fiandre, come l’autore stesso lo dice nella enumerazione degli stati, e dove mori ai 25 di settembre di questo medesimo anno 1578.