332 relazione di Spagna li e navi per nome del pontefice, ma sborsando ancora lui medesimo il danaro per questo effetto. E si sa chiaramente che badata parola al papa di tentar l’impresa d’Inghilterra, sempre che abbia quietate le cose di Portogallo, essendo rimasti insieme d’ accordo che la guerra si faccia a spese comuni , e che 1’ acquisto sia di S. M. Cattolica. Con i re di Polonia e Danimarca conserva il re di Spagna buona amicizia, siccome fa anco con il duca di Savoja (1), sebbene non si assicuri così di questo come faceva del padre ; ma contuttociò mostra di farne gran stima, e procura d’alienarlo quanto più può dall’ amicizia de’ francesi, tenendolo in speranza di dargli la sua seconda figliuola per moglie, sebbene forse con opinione di non lo fare ; perchè essendo ormai tanto tempo che stanno due ambasciatori di Sua Altezza a Lisbona presso la persona di S. M. procurando questo negozio , non avevano al mio partire potuto cavar mai alcuna risoluzione, sebbene non li ha però nè anco levati mai di speranza. Però essendo la figliuola ancora assai giovanotta, procurerà S. M. portar il tempo innanzi, perchè venendolo occasione di maritarla più altamente, non vorrà perderla ; oltre che dubita , facendo questo matrimonio , di non irritar i francesi più di quello che sono (2). U granduca di Toscana (3) non potria far più di quel- lo che fa per conservarsi la grazia di S. M., mostrando dipender da lei in tutto e per tutto, prestandole denari in grossa somma, inviando soldati delle sue proprie cernide, donando navi piene d’armi, consigliando ed avvisando S. M. come uno do’ suoi proprj consiglieri o ambasciatori, c facendo finalmente professione di toner per inimici tutti quelli che da.S. M. Cattolica sono tenuti per tali, e di non far cosa grande nè picciola dipendente da stato senza comunicarla prima con S. M. ed intenderne il suo volere; di maniera che si può credere che riceva di queste tante sue dimostrazioni (1) Carlo Emmanuele I, succeduto il 30 agosto 1580 al padre suo Emmanucle Filiberto. (2) Lo sposalizio ebbe luogo finalmente il 25 marzo del 1585 in Saragoza, dove il duca intervenne personalmente. (3) Francesco I.