424 RELAZIONE DI SPAGNA Usa S. M. una esquisita secretezza nelle cose sue, e tanta , che molte di quelle, che senza danno si potriano palesare, stanno nascoste in profondissimo silenzio. Ma quanto c secreta S. M. nelle cose proprie, altrettanto è desiderosa ed avida di scoprir i disegni e intendere i secreti degli altri principi, nel che impiega ogni cura e usa ogni diligenza , spendendo una quantità infinita di danaro in spie per tutte le parti del mondo, e appresso lutti i principi ; le quali hanno ben spesso ordine d’indirizzar le lettere alla medesima persona di S. M., la quale non comunica le cose importanti ad alcuna persona; solamente quelle di Fiandra facevano capo ancora al duca di Parma perchè potesse procedere più avveduto ed accorto nel trattar quelle guerre. È intendentissima e molto curiosa della cognizione delle cose civili che appartengono al governo de’ popoli e alla politica, ma nelle cose militari non pone molla industria, nè molto vi applica la intelligenza ; il che aggiunto alla sua natura, atta a confidar nel beneficio del tempo più di quello che per avventura possa giovarle, la rende molto tarda nelle risoluzioni importanti, e spesso gliele fa differire più di quello che saria di suo servizio, aspettando anco ricever giovamento dal tempo in molte cose alle quali non può apportarlo ; se ben può anco essere che questa tardità nelle importanti risoluzioni nasca dalla difficoltà di fare le provvisioni grandi che occorreriano, per il mancamento del danaro e altre necessità. È di animo quieto e molto inclinato alla pace , dalla quale mai si discosteria se non fosse o da’ nemici infestato, o invitato da qualche grande occasione di far notabile acquisto per aggrandir i suoi stali o ampliare la sua riputazione. Ha fermato nel suo animo due saldissime risoluzioni : 1’ una, di non uscir fuori di Spagna, come non ha più fatto dopo che tornò di Fiandra , e di trattar le guerre col mezzo de’ suoi capitani ; l’altra , di non divider o separar per qualsivoglia occasione alcuna parte de’suoi stati, nè anco coll’ assegnarne alcuna porzione in dote alla figliuola , stimando non poter discender a tale azione senza indebolire le forze, diminuir la riputazione, e alterare il suo governo.