DI MATTEO ZANE. 1584. 381 confederazione, la quale ora si deve rinnovare per opera del governator di Milano. Ispeditomi della intelligenza del re con i principi d’Italia e di fuori, vengo a dire qualche cosa della sua volontà verso questa serenissima Repubblica ; la quale , s’io volessi argomentare dalle dimostrazioni esteriori, direi che fusse buonissima , poiché mi ha sempre S. M. accolto con dimostrazioni di singoiar umanità e cortesia, e trattato indifferentemente dal nunzio apostolico e dall’ ambasciator dell’ imperatore , chè altri ambasciatori regi non vi sono oggidì in corte. E le parole che mi ha usate S. M. sono state sempre affettuose, e volte ad accertarmi della sua buona volontà, e che come stimava proprj gl’ interessi della Repubblica e la sua conservazione, così vi porrebbe sempre le sue forze, come di tempo in tempo ne ho dato avviso ; e queste parole le ho vedute compro-bate da quegli effetti che ha portato con sé la qualità de’ne-gozj che mi sono occorsi a trattare. Ma perchè queste sono dimostrazioni esteriori, che non concludono una perfetta buona volontà del re verso la Repubblica , mosso da queste considerazioni, io non affermo alcuna cosa , sapendo che i principi si muovono principalmente per il proprio interesse. Ma per il proprio interesse suo appunto credo che S. M. sia tenuta di desiderare la perpetuazione di questa Repubblica , e di darle sempre ogni soddisfazione. Poiché ella ha sempre potuto scorgere il fine di Vostra Serenità conforme col suo, di voler la conservazione della pace nella cristianità , e particolarmente tra la sua corona e quella di Francia ; e tutti gli offizj che per questo si son fatti sono sempre stati ben intesi, come saranno per l’avvenire ancora, con che si verrà a levar la sospi-zione che molti hanno che la Repubblica vedrebbe volentieri la rottura tra quei due re , o perchè le dispiaccia questa troppo eccessiva grandezza del re di Spagna, o perchè gliene potesse risultar qualche benefizio, se ben in effetto non si avrebbe ad aspettar che male, perchè non si può star sempre dentro i termini della neutralità, e per ventura non perderia il turco l’occasione di moversi a’danni della cristianità. Io credo che il re conosca gl’ interessi della Repubblica comuni