DI MATTEO ZANE. 1584. 340 e all'accordo, non per concluderlo , ina por goder del bene-lizio del tempo. Nè altro principe cristiano sarebbe stato atto ad intromettersi nella negoziazione di pace, perchè non si sarebbe potuta effettuare senza diminuzione della vera religion cattolica e dell’ autorità del re, benché in questo si sarebbe potuto trovar temperamento, come anco nella restituzione dei beni ecclesiastici e di molti particolari cattolici, ancor che sia materia diftìcile ; coni’ è difficilissimo ancora il poter assicurar quei popoli che il re fosse per servar la fede, con tutto che l’imperatore e altri principi di Germania entrassero sicurtà. Per superar tante difficoltà , e provar una volta di finir la guerra, saria stato necessario che alle forze di terra si aggiungesse una potente armala di mare. Ma S. M. non se n’è mai risoluta, perchè non teneva allora altro eh’un luogo di mare detto Gravelinga, che non è manco porto , e le secche e la marea rendono per là difficile la navigazione se non è fatla da’ naturali del paese, che le sono contrarj ; però se n’ è la M. S. astenuta. 1 ministri del re già stanchi di provveder ai bisogni di quella guerra, ed avendo per gettati quanti denari vi si impiegano, avriano voluto un gran pezzo fa che S. M. si fosse ritirata da quell’impresa, mostrandone l’impossibilità , e dicendo che non è giusto, per difender un membro., mandar a perdizione tutto il corpo ; e le mettono innanzi come di Spagna si cavano da molti anni due milioni e mezzo l’anno, ancorché i passati anni, in tempo del ducad’Alva, se ne spendessero più di quattro ; e d’ ordinario il principe di Parma ha un assegnamento di 100,000 scudi il mese, che però non gli basta per la metà della spesa ; e tutto questo denaro si cava di Spagna. Ma Sua Maestà non ha mai voluto abbandonar l’impresa conoscendo quello stalo, situato in mezzo l’Europa, esser importantissimo non pur alla conservazione ma alla sicurtà delle cose sue, potendo facilmente metter insieme da quelle bande un esercito d’alemanni, di valloni ed altri naturali fiamminghi, con i quali si può penetrar sino nelle viscere della Francia. Oltre che quel paese, rispetto ai traffichi, è ricchissimo più d’ogn’altro, e l’imperator Carlo ne cavò già grandissima quantità d’ oro , tanto che soleva dir