294 RELAZIONE DI SPAGNA causa in Spagna non è lenuto per vergogna alcuna esser carcerato , affine che con il danno non si avesse a ricever ancora , senza ragione , ingiuria. Tiene il re in ciascuna città e villa correggilori e alcaldi, che sono come i podestà che si tengono nelle città della Serenità Vostra; le sentenze de’quali vanno in appellazione ad alcune cancellerie, delle quali per tutto il regno ne sono cinque , e per ultimo perentorio tutto si riduce al consiglio reale, dove si giudica secondo le leggi municipali, e statuti del proprio regno, ma non s’eseguisce cosa alcuna d’importanza senza comunicarla con S. M. per saper intorno a quella la sua volontà. Cava il re Cattolico di questi suoi stati di Spagna d’entrata ordinaria ed estraordinaria, che però è fatta tutta ordinaria, sci milioni e mezzo d’oro all’anno , se bene dicono gli spagnuoli molto più ; ma avendo io usalo molta diligenza in questo particolare, mi è venuta alle mani la medesima computazione che fece dare il re alle corli di Casliglia per rappresentar al regno il gran bisogno ch’aveva d’essere aiutalo, dove è chiaramente espresso non solo in universale quello che si cava , ma distintamente dichiarato a partita per partita tutto quello che rende ogni luogo e ogni gabella , siccome anco nella medesima maniera è dichiarila la spesa, insieme con i debiti che ha S. M., e quello che importino gl’interessi. Dalla qual computazione si vede che l’entrata non passa sei milioni e mezzo all’ anno , c che la spesa,, computati gl’ interessi che si pagano, ascende a sette milioni ogn’ anno , che viene ad essere mezzo milione più che l’entrata, e che il debito passa 80 milioni, con tulto il decreto fatto contro i genovesi (1) ; nè di questa spesa ne va per servizio della particolar persona del re e di tutta la casa reale, computate le guardie e i consigli e tutti gli altri officiali, più che 400,000 ducati all’anno ; tutto il resto consumandosi negl’interessi, nella guardia e mantenimento de’ suoi stati. Con ciò procurava S. M. d’onestar dinanzi alle corti di Casliglia la sua causa, mostrandola di f- (1) Veggasi la Relazione Frinii a pag. 2,44.