DI SIGISMONDO CAVALLI. 1570. 177 far il (letto matrimoniò , per non metter a pericolo che, maritandosi in altri essa infanta, potesse uscir di casa d’ Austria tanta successione ; perchè quegli stati tutti son di natura che possono essere ereditati per donne , siccome questa serenissima casa per via di donne li ha medesimamente avuti (1). Ma per tornar alla milizia , verrò a quella di terra , nella quale, se ben al presente non ha il re quella sorte di capitani eletti, da’quali già soleva esser servita questa casa , con tutto ciò si può dire che in essa abbia grandissime forze e più reputazione clic nella marittima ; perchè da’ suoi stati proprj ha gran parte della miglior cavalleria e fanteria della cristianità , e crederò ancora che , coi mezzi eh’ io racconterò, non sia per mancargli modo di condurre a’ suoi servizj quel numero di fanteria e cavalleria alemanna che gli bisognerà. I capitani di questa milizia son molti e di diverse nazioni, ma tre soli che abbiano condotto eserciti; il duca d’Alva, quel di Sessa, e il marchese di Pescara. Il duca d’Alva, per aver visto e comandato in molle guerre, è di gran prudenza e pratica , e di un proceder cauto e riservato , ond’ è giudicato migliore in conservare che in acquistare ; il che si provò nella guerra di Napoli, quando il duca di Guisa assaltò il regno (2), e in queste ultime di Fiandra, dove si è portato benissimo , perchè vi era bisogno di un simil modo di guerreggiare , lasciando star quella di Alemagna del 47 , perche in essa si trovò la propria persona dell’imperatore, a cui meglio si potrà attribuire la laude. Ma è ormai tanto vecchio e poco sano, che malamente si potrà più adoperare (3). II duca di Sessa non è stimato così buon capitano ; tuttavia nelle guerre di Piemonte , quando governò Milano, e in quella di Granata, ha fatto sempre operazioni onorate, dando in lutto buon saggio di sè. E più umano del duca d’Alva nel governare, ed assai più amato dai soldati. È vero che è tanto profuso e prodigo , che il re dubita, dandogli carichi grandi (1) Di questo progettalo matrimonio della figlia di Filippo coll’arciduca Rodolfo non ne fu altro per le ragioni che verremo védendo nelle successive relazioni. (2) Nella guerra di Paolo IV nel 1557. (3) Ciò non perlanlo fece, dieci anni dopo, la conquista, non dillicile se si vuole , del Portogallo. Relazioni Venete. 23