DI ANTONIO TIEPOLO. 1567. 157 Della regina d'Inghilterra può confidare, perchè così comportano gli odj antichi e nuovi che sono fra quelle due nazioni , Inglesi e Francesi. Oltre che non vuole ragion di stato che si veggan mai unite queste due corone a danno del r« di Spagna , perché la vicinanza d’ un regno tanto grande e tanto unito come quello de’ francesi, quando fosse fatto maggiore per nuovo acquisto, sarebbe a quell’ isola forse più che tremenda. Dei re di Polonia e di Portogallo non ha che sospettare, perchè 1’ uno è lontano, e l’altro non ha forze. Del duca di Savoia confida assai debolmente , perchè oltre che quel duca sarà sempre più pronto alla pace che alla guerra , può dubitare nondimeno eh’egli, per interesse dello stato suo, quando si movessero i francesi e 1’ astringessero a dichiararsi, fosse forzato a esser con loro, non comportando la troppa vicinanza, e la debolezza del suo stato, il poter star neutrale , e nè meno il mostrarsi conira di loro. Poca è l’affezione che ha con quel di Fiorenza, perchè l’ha provato inquieto, e uomo che sa valersi dell’occasione. E lo sa Siena, che ha fatta sua con 1’ artificio , e 1’ avrebbon saputo ultimamente i Genovesi per le cose di Corsica, se il re chiaramente non gli avesse lasciato intendere eh’ egli non vi pensasse, essendosi il duca due volte offerto di liberar quel-f isola da Sampiero Corso e dai ribelli per assicurarla dai francesi, eh’ egli affermava averne non poca voglia. Del duca di Ferrara tanto si considera sicuro quanto staranno in pace i francesi ; perché, non ostante il parentado contratto con l’imperatore , può star pur in dubbio ch’egli sia per seguitare 1’ umor antico di quella casa , e saranno bisogno più altri segni perchè sia certo del suo contrario. Mostra affezione al duca di Mantova, perchè quella casa non mancò mai, e però s’è veduto pronto a recuperargli il Monferrato sollevato contro lui, facendo, già due anni, cavalcar tutta la cavalleria dello stato di Milano per quell’ effetto. So che il duca di Parma non può esser che suo, perchè ha la fortezza di Piacenza in sua mano.