DI ANTONIO T1EPOLO. 1567. 129 degli eretici camminare alle medesime sèlle , deliberò ella di restringere le cose della religione in maniera che ognuno fosse costretto a vivere da buon cattolico. Però fece pubblicare alcuni editti assai rigorosi intorno a questo, già pubblicati in tempo di Carlo V, ma non mai accettali dagli stali nè compiutamente eseguiti ; la qual cosa fu non solo udita mal volentieri dal popolo, già avvelenalo dalla licenza e dall’eretiche opinioni, ma anco dai principali, ad alcuno de’ quali incresceva mutar vita e costume. Aggiungevasi a questo I’ essersi certificati, per la copia d’ un breve che il re aveva già ottenuto da Pio IV, e che lor fu mandata fin da Roma , che S. M. aveva già drizzato il pensiero a formare un tribunale d’Inquisizione a somiglianza di quel di Spagna , pel quale sospettarono d’aver in line a rimanere così ristretti come gli spagnuo-li, perdendo la libertà goduta per lant’ anni continui (1). Però cominciarono a querelarsi a Madama , e consigliarla in contrario , sforzandosi di mostrare che non si poteva in quel paese tollerare nè eseguire quella maniera d’ editti , e protestando di non poter ovviare la sollevazione de’popoli, stando fermi gli editti. Così infine tanto fecero e tanto dissero, che Madama fu contenta aspettare ordine nuovo del re , per il quale il conte di Egmont andò e tornò già due anni sono senza alcun frutto , perchè le medesime lettere eh’ egli stesso diede a Madama comandavano tuttavia l’esecuzione di quelli. D’ onde avvenne che dissimulando per avventura i più principali , si scopersero senza rispetto quattro che eran pur della lega , ben nobili per sangue ma di legger levatura , mostrandosi capi ai popoli già mal inclinati, ed i quali altro non aspettavano che questo; e comparsi , il mese d’ aprile dell’ anno passato , con una petizione , nella quale instavano sfacciatamente per la moderazione degli editti, fingendo buon zelo, minacciavano non poter tenere in freno i popoli già sollevali. Alla qual petizione rispose Ma- (1) Il sig. Gachard dice che sarebbe da verzicarsi il fallo negli archivi dei Valicano, o in quelli dell’Inquisizione a Madrid, giacche nella Correspandanee de Philippe 11 sur Ics affaire8 des Pays-Bas si hanno affermazioni in contrario. Ma frattanto produce egli stesso ( p. 143, n. 2 ) delle testimonianze , che avvalorano 1’ asserzione del Tiepolo. Relazioni Venete. 17