1)1 MATTEO ZANE. 1584. 385 ambasciatori non van più in cappella nè in cerimonia, non sarebbe molto che pretendessero che anco altrove fosse introdotto il medesimo. Non tacerò anco questo alla S. V., per conclusione del mio parlare, che sarà prudentemente fatto il continuar a comunicar a S. M. gli avvisi di levante, perchè è stimata la Repubblica per meglio avvisata d’ogn’altro principe per i suoi interessi. Non dico far quest’ officio d’ordinario, ma quando occorre qualche cosa degna d’esserne S. M. avvertita, o per interesse degli stati suoi o per servizio della cristianità. E può esser certa V. S. che questo officio non servirà che di complimento, perchè i viceré di Napoli e di Sicilia tengono spie ed intelligenze ordinariamente in levante, e l’ambasciatore di Spagna in Roma ne tiene in Ragusa, e sa tutto quello che perviene a notizia del papa ; ed è da credere che il secretano Salazar in questa città faccia ancor esso la parte sua, oltre che il granduca di Toscana in questo è vigilantissimo. Ma le comunicazioni di V. S. serviranno a dimostrar benevolenza al re , e a fare strada per trattar senz’ affettazione tutto quello che portasse l’occasione a benefizio e sicurtà della S. V. in levante. È molto ben nolo che alla corte di Spagna , oggidì riputata la maggiore della cristianità , tulli han volti gli occhi, e particolarmente i principi d’Italia , che pretendono accrescimenti di titoli e di dignità per preceder l’uno all’altro e per esser maggiormente reputali nelle altre corti ; e sì come in questo tra loro sono discordi e passano mille emulazioni, così sono unitissimi in sentir male la divisione dell’ ordine degli ambasciatori che è in quella corte, rispetto a quelli che non han luogo in cappella. E come questi principi altre volte solevano tenere ambasciatori quasi a tulle le corti per rendersi grati a molti, così ora li tengono a pochissime, per poterli mantener , senz’ augumcnto di spesa , con maggior dignità e splendore ; il quale oggidì è necessario in tutte le corti, ma in quella di Spagna sopra le altre come la maggiore di tutte. Onde con molta sapienza si muovono le EE. VV. a mandar a quella corte ambasciatori prudenti, come han fallo Relazioni Venete. 49