377 che nascerà quest'utile all'eccellentissime Signorie Vostre, che, conoscendo la natura sua e dei suoi disegni, potranno più facilmente trattenersi e accomodarsi al tempo e alla natura sua, e conservarsi amica Sua Beatitudine; il che anco per benefizio comune d’Italia importa assai. Il pontefice è napoletano di patria, e di casa Carato; la quale si dice essere venuta da Pisa in Napoli, l’anno MCCCXV, ed essere una istessa con la casa Caracciola; perchè siccome si legge in una sepoltura a San Domenico in Napoli, nel 1315 mori il signor Matteo Caracciolo, detto Caraffa. In questa famiglia, insino a questi dì, son nati molti signori, con titoli di marchesi, di conti, di principi, e duchi, e vi sono sin ora sette cardinali: il Cardinal Giovanni, che fu vescovo di Bologna; il Cardinal Oliviero, il cardinale Vincenzio, tutti e due chiamati cardinali di Napoli; il Cardinal d’Ariano, Don Diomede, che vive; Don Carlo, figliuolo d’un fratello del pontefice, che ha il governo ora, ed è chiamato il Cardinal Caraffa; e Don Alfonso, figlio del marchese di Montebello, il quale ha titolo di Cardinal di Napoli, ed è appresso questo pontefice; il quale, oltre all’essere stalo cardinale, ha portato in questa casa il grado del pontificalo. Egli ha ottantun’ anno, nato del signor Gio. Antonio, secondogenito del signor Diomede, primo conte di Maialone; il quale ebbe un altro fratello, che si chiamò il signor Don Alfonso conte di Montorio, il quale ebbe cinque figli maschi: il primo è il signor Don Ferrante, che è morto; il secondo, il signor Don Giovanni conte di Montorio, duca di Palliano e generale della Chiesa; il terzo, il signor Don Antonio marchese di Montebello; il quarto, il signor Don Francesco, che è medesimamente morto; e il quinto il signor Don Carlo, che è cardinale Caraffa: due femmine, nominale l’una Donna Branda, marchesa di Palliano, 1’ altra maritala nel signor Giovanni Antonio Torado, capitano generale delle battaglie dello stato ecclesiastico. Ha Voi. vn 48