LIBRO dU ARTO. 141 direttone dello Strafoldo, data Ja fuga a’Turchi di quel con- 16S3 fine, che fi ritirarono a Lepanto, Taccheggiarono alcune grof-fe Terre interne, gl’habitanti delle quali colti all’iniprovifo non hebbero tempo di metter in ficuro gl’havcri, così che carichi i Soldati di ricco bottino doppo lo fpatio di qualche giorno fi redimirono alJ’Armata, che il portò alla Preveía . Guardavano quel pollo duemila, e cinquecento Turchi, etra quelli quattrocento Cavalli, onde il apprendea , che non po-tefle feguire lo sbarco fenza contrailo, e fenza fanguc. Fatta però apparenza, che il doveife tentarlo alla parte della Spiaggia, al qual fine fi fecero veder molti barconi con bandiere feortati dalle Galere, onde i Turchi condufl'ero a quel fito tutte le forze, e tutta l’applicatione ; penetrarono nell’ ilteifo tempo occultamente dall’alcra parte col favore della notte undici tra Galeotte, e Bergamini, entrati per la bocca del Golfo, e fotto il tiro della Fortezza , e fenza contrailo occuparono terreno. Avvedutili i Turchi dell’inganno, vi accor-fero con celerità, e procurarono caricarli, ma trovata valida refiftenza, furono corretti ritirarli. Fatti in quello modo i noilri padroni del campo, occuparono i Borghi, & una collina , che domina la piazzi. Si principiò il tormento delle Bombe, e del Cannone ; ma di quello ogni colpo era dclu-fo dalla fortezza della muraglia, che il confervò illefa, ancorché fi replicaiTero le Batterie con quelli di cinquanta. Superata però con poco contrailo la folla, fi attaccò il minato-re, e mentre lì follccitavano i lavori, i Turchi accordarono (•>'/»* la refa. Uicirono ducento huotnini d’arme, e millecinque- mqt4[>JI*‘ cento habitanti. Lafciarono quarantaquattro pezzi di Cannone, diciotto di bronzo di groifo calibro, e ventifei di ferro. Nicolò Leoni, e Pietro Zaguri quarto furono deilinati al governo della Piazza, l’uno come Proveditor cllraordinario, e l’altro ordinario. Terminata l’imprefa della Prevefa partirono il primo giorno d’Ottobrc le Galere aufiliarie. Era intentio-ne del Capitan Generale di avanzarli all’Arta, Città di ampio recinto-, benche fenza difela. Ma elfendo ingroffati i Turchi a quella parte, e principando i rigori della llagione Autunnale, fi tenne lontano da maggior impegno. Per aííiíler però alli Greci di Xeromcrò, contro quali nuovamente sera-fi. Fofcar/ni. K 3 no