245 tantatrè per questa volta sola ; la qual legge vuole, che niuno ambasciatore d’ allora inanzi avesse in dono dalla Signoria altro più di quello che per la creazione sua gli era stato limitato : che ai quattro oratori designati per la congratulazione della pace e per la obbedienza al pontefice, si donassero ducati cento per uno per farsi un manto, e ducati trenta per le coperte dei forzieri : che in questo giorno si eleggesse un provveditore generale in Dalmazia , in luogo di messer Giambattista Molino che era mancato di questa vita. Nel qual giorno fu proposto eziandio di donare ai tre provveditori sopra le Camere (1) ducati cento fra loro, per la fatica di aver riscosso con diligenza più di cento mila ducati a beneficio di San Marco, per conto di dazj venduti; la qual parte , per ciò che voleva i tre quarti delle ballotte del Senato, non restò presa. Per messer Marin Giustiniano ( non come Savio di Terraferma che era al presente, ma come Avogadore di Comune che era stato ) fu messo che, non avendo per il processo fatto nella causa di Piero da Longhena (2) trovato cosa, per la quale si dovesse condannare, egli fosse liberato dalla colpa imputata e venisse assolto. Ma perchè messer Leonardo Emo, Savio del Consiglio sopra il Tribunale, disse con voce assai alta che questa parte non era da mettere così in fretta, fu deliberato di differirla. Di poi fu eletto Provveditore generale dei cavalli leggieri in Dalmazia messer Giovanni Diedo, che era dei Quaranta al criminale. Ed essendo sopravvenuto nel Senato messer Francesco Yeniero , Savio di Terraferma, e avendo inteso che era stata presa la parte di non pagare più le spese agli ambasciatori dei principi cristiani, colla condizione (1) Detti anche provveditori sopra i dazii, ai quali spettava d’ invigilare sui contrabbandi. (2) Non trovo memoria di questo processo intentato a Pietro Longhena , bresciano, prode capitano agli stipendi de’ Veneziani, durante la lega di Cam-brai, ed ucciso in Brescia da suo figliuolo nel 1523.