312 glia concederle a quelli clie non 1’ hanno, come è la Serenità Vostra: e di questo Sua Santità si lascia intendere pubblicamente e largamente da ognuno. La Vostra Serenità, adunque, in materia di concilio, può esser certissima che, dal canto di Clemente esso fu fuggito con tutti i mezzi e con tutte le vie possibili, e la paura di quello, più che ogn’altra cosa, vessò l'animo di Sua Santità, di sorta che per tal causa ella perdette l’amicizia che avea con Cesare e con altri, e finalmente la vita propria, come di sopra ho discorso. Nè la causa del timor suo era di poco momento, sì per le opposizioni suddette, come ancora per essere quelle note ad ognuno. E in Germania sopralutto, era stato messo un libro a stampa in lingua tedesca, nel quale sono notate tutte quelle cose che potevano con qualche colore pungere la Santità Sua; e fra 1’ altre vi è questa: che Leone e Clemente spesero in mali usi, cioè in putte e in altre cose profane, undici millioni di ducati: e in questo libretto è notalo a partita per partita il tutto (1). Di questo mi ricordo, che Leone nella guerra d’ Urbino spese scudi nove-centomila; Clemente nella guerra fiorentina, un millione e no-vecentornila; nel viaggio del duca Lorenzino in Francia per pigliar moglie, e nel ritorno suo, ducati duecentomila; e molte altre cose che non mi ricordo. Colle quali somme di danaro, anzi con una picciola parte di esso, si avria potuto vincere il Turco, se si avesse voluto. E questo gli dava nota grandissima, aggiungendosi, eh’ oltra la somma detta, molto più gettò via Leone in cinedi e gola e altri vizii; la qual somma si estrasse da tanti cardinali creati per danaro, e diversi vescovadi venduti quasi pubblicamente, ed altri modi illeciti che per ora si tacciono; sicché è stato facile che si abbia potuto spendere questa e maggior quantità di danaro. (I) Libri di questa sorta n'erano stati stampati molti in Germania; c sarebbe i|