100 e lili oratori ritornarono addietro nel loco proprio, dove oravano gli avvocati; e il Segretario, aperta la lettera, la lesse pubblicamente. La quale diceva, che si mandavano quelli oratori a congratularsi della nientissima elezione e della felicissima venuta del Pontefice, e a prestargli la debita riverenza. E finita di leggere, messer Marco Foscari incominciò la sua elegante orazione, con grande attenzione di tutti, che neppure i cardinali vecchi osavano sputare o soffiarsi il naso. Parlò con chiara e netta voce e con grande audacia, e ne riportò grandissimo onore e laude da ciascuno. Il pontefice, che la sera avanti aveva mandato a prendere I' orazione in iscritto, dicendo che gli volea rispondere premeditatamente e non ex tempore, rispose con assai lungo sermone'; parlando sempre con affezione ed onore della nostra repubblica; appellando sempre il senato sapientissimo, prudentissimo, e potentissimo; allegando una sentenza di Platone, che jMlentia eonsistil in sapiVnlia; laudando i Veneziani delle imprese fatte contro gl' infedeli, e che non si erano contentati di spendere il danaro, ma anche il sangue e la vita propria per la fede cristiana; e avere qualche volta aiutato il papa, scacciato dalla propria sede, e non senza grandi pericoli e grandissime spese, avervelo ricondotto con molta sua gloria; alla quale repubblica la sede apostolica doveva esser molto obbligata e tenerla per carissima, perchè in essa sola consisteva la maggior parte della difen-sione della Fede cristiana; e molte altre cose in grandissima laude nostra : orazione latina, assai propria in sermone, ma in proferimento barbara ; per avere il papa molto di quelli accenti e moti in guture, barbari, da tedesco e fiammingo com' è. E avendo compito, si levarono in piedi i cardinali Grimani, Cornelio e Pisani, e con assai grande celerità andarono attorno alla cattedra, dove immediatamente furono fatti ritornare gli ambasciatori; li quali baciarono il piede al papa, e il papa abbracciò al