384 stato conferito dal Gran Maestro a Fra Girolamo Adorno, che ora lo possiede. Pareva che il pontefice, essendo cardinale, non 1’ amasse nè stimasse molto; anzi ho inteso, che avanti il pontificato non lo vedeva volentieri e mentre stava in Roma non lo voleva in casa; forse perchè i costumi, che seguivano quella vita di soldato, non gli piacevano; ora tanto più gli piace quello che ei fa; e sempre che gli viene occasione, parla di questo suo nipote con tanto affetto, che lo dipinge per il maggior uomo che abbia mai avuto la Sede Apostolica. Di qui è che ognuno, in tutte le cose picciole e grandi, fa capo a lui, e tanto spera di potere ottenere, quanto egli vuole e promette; nè a Sua Santità si può fare maggior servizio e piacere, che in tutte le cose riconoscere il cardinale, al quale anco sempre rimette tutti i negozii importanti di stato. É ben vero che in dar benefizii, e molte cose ecclesiastiche, non ha quella compiuta autorità che ha in tutte le altre cose; ma se per avventura inclina a favorire persona, alla quale Sua Santità sia in qualche parte inclinata, le cose di quel tale riescono presto felicemente. Ha giudizio mirabile nel conoscere quello che piace al papa, e conosce mirabilmente le opportunità di condurre i suoi disegni a fine; non può sopportare alcuno che non riconosca ogni cosa da lui, e vuol essere riconosciuto per capo. Mette inanzi i suoi amici e servitori; trova occasione di vendicarsi dei suoi emuli e de’suoi nemici, e secondo l’uso della vita passata, dedito ancora ai piaceri, si diletta di caccia, di giuoco, di dar a mangiare e di mangiare con altri. È riputato da alcuni molto liberale; da altri’, che giudicano che la liberalità sia , come è , il dare quanto , quando ed a chi si conviene, è interpretato che sia prodigalità lo spendere in alcune cose in che spende, ed avarìzia il togliere a molti molte cose che toglie. Quel che ha da spendere per 1’ ordinario è cinquemila ducali circa di benefizii in Francia; milleduecento dell’abbazia di Mozzo nello