380 si sa e si vede, è nelta d’ogni macchia ed è stata sempre tale. È veemente in trattare tutti li negozii; talché non vuole che alcuno gli contradica, e si risente, quando alcuno, sia chi si voglia, se gli oppone; perchè, oltre il grado del pontificato, che dice essere per mettere i re e gl’ imperatori sotto i piedi, conoscendo essere nato nobilmente, con tanta cognizione di cose, e di una vita, la quale, già da tanti anni, non si può in parte alcuna riprendere, è tanto magnanimo, e stima cosi poco i cardinali e gli altri, che non ammette i loro consigli; onde ognuno giudica essere bene cedere alla semplice parola di Sua Santità. È veemente, come ho detto, in tutte le azioni sue; ma nell'inquisizione è veementissimo; onde non se gli può fare maggiore offesa, che raccomandargli questi inquisiti; e nell’animo suo non ha buona opinione dei principi che lo fanno; ed io alle volte mi sono maravigliato, che un pontefice, che dimostra tanto spirito in voler punire uno inquisito per eresia, non pensi poi alle città ed a’regni, alle provincie intiere che vanno sottosopra, alle quali potria rimediare con la pace e con la quiete (1). E perchè so, che sarà grato intendere qualche particolare del modo del vivere di Sua Santità, satisfarò anche in questa parte. Non ha il pontefice ora determinata di mangiare nè di bere; perchè l’inverno alcune volte desina a ore ventidue, alcune volte alle diciassette. Il medesimo fa nella cena; ma 1’ ordinario è sempre di mangiare due volte il giorno. Vuol essere servito molto delicatamente; e nel principio del suo pontificato non bastavano venticinque piatti; beve molto più di quello che mangia; il vino è possente e gagliardo, (1) È noto cbe Paolo IV ristabilì l’Inquisizione e le attribuì l'inumano diritto di applicar la tortura. — Era appena spirato il pontefice, che il Popolo Romano corse in furia al palazzo dell' Inquisizione, ne cacciò e percosse i ministri, lo saccheggiò e vi pose il fuoco. A questo inutile tumulto, del quale ci parlerà il Mocenigo, successore del Nayagero, presero parte i Colonna, gli Orsini, ed altre famiglie offese da Paolo IV.