244 lutti i luoghi d’ Italia ove andrà ; 1’ altro avesse a staro presso di quella in Italia e fuori, per negoziare ciò che alla Repubblica bisognasse». Disputato che ebbe messer Marco, niuno gli rispose, ma furono mandate le parti, e fu deliberato quella che aveva proposto messer Leonardo Emo , e fu creato oratore all’ imperatore messer Niccolò Tiepolo. Dipoi fu proposto dall’ uno e dall’ altro ordine dei Savi di scrivere al Cardinal Pisani, che trattasse col pontefice di ottenere sopra le Badie dei frati di questa città e di altri luoghi del dominio tanta entrata, che facesse diecimila ducali, per consegnare ai canonici che erano per farsi della Chiesa di San Marco. Messer Giovanni Pisani procuratore, suo fratello, contradisse, affermando che questa impresa era molto difficile da impetrare, e per conseguente di poco onore anzi di vergogna del cardinale ; perchè non impetrandola, la colpa si rivolterebbe contro di lui che non avesse saputo fare 1’ ufficio : e perciò consigliava riverentemente , che si dovesse avvertire alla cosa, e fatta maggiore provvisione , commettergli ciò che potesse ottenere. E in questo senso fu veramente deliberata la parte. Ai cinque di gennaio, fra le altre deliberazioni ch'io ini ricordo, furono fatte le infrascritte : che al corriero che portò la nuova della pace conclusa fossero donati ducali quaranta tra vestimenti e contanti : che dal primo di maggio millecinquecentotrenta, non si pagasse più dalli ufficiali alle Rason vecchie (1) le barche, le spese del vivere, la suppellettile e il fitto di casa ( come si era fatto sino a quel giorno ) alli ambasciatori dei principi cristiani che fossero mandati in questa città ; e che la parte non s’intendesse presa, se non fosse posta e presa nel maggior Consiglio : che fosse sospesa una legge del millequattrocentot- (1) Magistrato composto di tre ufficiali o provveditori, che avevano voce deliberativa in Prcgadi, c giudicavano dei danni cagionati alla Repubblica nelle terre del suo dominio, e presiedevano al ricevimento e trattamento dei principi o loro ambasciatori a Venezia.