128 però non parla di cose di Stato. Ha il datario, niesser Matteo Giberti (1), di nazion genovese, che è vescovo di Verona, di anni trentadue, uomo devoto e savio, e tiene la razione francese, e puote assai col pontefice; ma in cose di stato, il papa lo ascolta e poi fa a suo modo; in altre cose circa beueficii, quello che vuole il datario fa il papa. L' altro suo intimo è fra Niccolò Schomberg, vescovo di Capua, di nazione tedesco, di età d'anni cinquantasei, uomo di grande ingegno, che tiene la parte cesarea (2); è libero nel suo parlare, e metteria la vita per 1’ Imperatore; e qualcosa sa dei maneggi del papa in cose di stato, e massime dove tocca lo Imperatore; altramente no. Aveva prima anche niesser Giovanni Foglietta genovese, uomo di anni (3)..... imperiale grandissimo; ma poi che il papa si accordò colla Francia, cessò di essergli assiduo; sta bene in palazzo ancora, ma sono due anni che non ha parlato al papa; va dicendo gran male del re di Francia, ed anche del papa; è impronto e licenzioso molto della sua lingua, e dice male di tutti, ed anche della Signoria nostra senza rispetto. Questo papa ha due nepoti della casa dei Medici, ma bastardi: il signor Ippolito Uglio del fu magnifico Giuliano, di anni sedici, il quale, si può dire, ha il dominio di Fiorenza, e sta al governo di quella col Cardinal di Cortona (4); I' altro è il signor Alessandro, figlio del fu magnifico Piero, no X; Titto cardinale nel 1517. Fu mandato in Ispagna «ubilo dopo che vi fu rondollo prigione il re Francetco. Vedi intorno a lui una bella nota del march. Capponi nei l>«ntmenti di Storia Italiana ranolli dal Ifofini. T. I, pag. 199. (I) Vedi a pag. 70 la nota (3). alla relazione di Luigi Gradenigo. Papa Clemente mandandolo in Francia nel 1511, lo chiama * omnium arcanorum nostrorom praecipue conscium. » Vedi .Mo/ini, Documenti Voi. I. pag. 178. (*' Niccolò Schomberg, di Misnia nella Sassonia , studiò leggi in Italia , e ai fece frate domenicano a Firenze al tempo del Savonarola (1197). Divenne nel 15*0 arcivescovo di Capua, poi cardinale nel 1535. Fu uomo di gran senno e prudenza, che esercitò col GiberU molta inOnenza tuli'animo di papa Clemente nelle circostanze più gravi e difficili per la Chiesa Romana. Mori nel 1537. (3) Credo sia errore, invece di Agostino Foglietta, zio dello storico Uberto. Di Agostino parla anche il Foscari nella sua relazione. (4) Silvio Passerini, vescovo di Cortona. Vedi la nota (i), a pag. 69 alla relazione di Luigi Gradenigo. Ippolito figlio naturale di Giuliano duca di Nemours,