136 Laudò anche .... Giustiniani del clarissimo messer Gerolamo procuratore, che pratica cose di stato, dal quale iu questa sua legazione ebbe dei buoni avvisi. Laudò sopra tutti Daniele dei Ludovici, stato suo segretario; dicendo che, se lui merita qualche cosa da questo stato, lo raccomanda che sia premiato. Ha molti fratelli e sorelle; e disse che si aveva fatto assolvere dal papa, se in questa legazione, per ubbidire alle lettere della Signoria, avesse richiesto alcuna cosa, che a Sua Santità fosse parsa contraria all’ autorità della Sede Apostolica: e il papa lo assolse, e lo pregò, dicesse alla Signoria che non s’impacciasse in cose ecclesiastiche. E richiedendo esso oratore a Sua Santità, quello che dovesse riferire in Senato del volere di Sua Beatitudine verso questo Stato, rispose: « lo rimetto alla vostra coscienza; siete stato con noi tre anni e più; avete visto le azioni nostre; dite quello che vi pare ». E così concluse che il papa andava a buon cammino verso questo Stato, e adesso vuol far lega con Francia per suo benefizio e per ben d'Italia. E poi disse, che il cardinale Armel-lino, che era quello che trovava danari al papa, gli aveva mandato a dire, che, volendo la Signoria, faria dare uu Giubileo nel dominio; con questo però, che parte dei danari andasse a Roma. Disse, il Datario essere uomo molto collerico, e s’era un poco risentito per essere stato impedito da questo dominio nella riformazione dei monasteri di Verona, alla qual cosa ha molto la sua fantasia, e gli pare di far opera santa; e in effetto fa ottime opere col visitar gli spedali, dare elemosine, e in altre cose. Finalmente disse, che il papa aveva due Fiorentini nel suo consiglio: messer Jacopo Salviati suo parente, e messer Francesco Guicciardini (1), pratico di cose di stato e tutto francese; il quale si mostra molto amico di questo stato. (I) Lo storico. T