241 negata; ma, mettendo la parte, si ponesse il Senato in libertà di esaudirlo, e di far ciò che gli piacesse per sola grazia e munificenza. E qui finì il suo parlare con grande sua lode ed universale sodisfazione. I Consiglieri però non vollero mettere la parte, eccetto messer Lorenzo Bragadi-no, che fece proporre che fosse accettata la scusa di messer Marco Dandolo, attese le ragioni dichiarate al Consiglio. Letta questa parte al Senato, di nuovo si levò il principe e replicò : che il suo rispetto era di gran momento, e che se si compiacesse la voglia d’un gentiluomo privato, si accrescerebbe il sospetto dell’ imperatore che fossimo venuti alla pace sforzali e malcontenti ; che si aprirebbe la porta agli altri colleglli di messer Marco a supplicare d’essere scusati per le stesse ragioni ; e tanto più eh’ era opinione comune del Collegio che, finita la guerra per la pace, questi oratori non fossero sottoposti alla parte del Consiglio contro i rifiutanti le legazioni a teste coronate ; sicché non si dovesse attendere a simili dimande, perchè la cosa non finirebbe in messer Marco solo, a danno c vergogna della Repubblica. E mandata la parte per il solo Bragadino, fu deliberato che messer Marco fosse tenuto di andare alla legazione. Dipoi fu proposto che : ritornando messer Gasparo Contarmi a Bologna, nè potendo ora accettare il grado di Savio del Consiglio, gliene fosse riservato luogo per quando tornasse a casa, e in questo mezzo, non potendo vacare il Collegio, fosse eletto uno in sua vece. In luogo poi del Contarini e di messer Alvise Mocenigo, ch’era stalo eletto consigliere e aveva giurato, furono fatti messer Luca Trono e messer Gasparo Malipiero. Poi furono creati li Savi di Terraferma ( chè era stato differito di farli ai ventinove del passato , per 1’ ora tarda ) e furono tre , cioè messer Marcantonio Cornaro, messer Giacomo da Canal, e Messer Marino Giustiniani. Voi. VII. 31