SI ili Luglio IMHtwf iwrvi parte In Magalof Cnn«%Wn, ch’egli pai— s-vrt elello e provato in offnl carica dentro e tauri della città, come se Iihh presente. Ndranno (SOI, dei mese di (¡lutino, andò III Francia con Girolamo l»<>naii. per congratularei col Re Lodovico dell’ acquisto del Retino di Napoli; e In questo stesso anno lami il reti (Cimento di Padova. Nel ISN IH per la vroadi «oUa del matiNraUi Sopra gli Alti e Savio del ; nella qiul carica, noto il Priull. hi irrnlatré volle. Per tanti suol , ai 4 di Agosto dei 1303 Ai decorato della dignità di Procuratore di Marco de lllra In luogo di Andrra Gabrieli. Nello slesso anno ebbe con altri una ambasceria straordinaria a Giulio II, per complimentarlo nella sua promozione al Irooo pontificale. Ai il di Aprile 1307 venne eletto con Paolo Pisani ambasciatole straordinario a Lodovtra XII, nel suo ritorno in Italia per recuperar Genova, che gii M era ribellala; e lo trovarono In Milano, e eoo etto andarono aU' impresa di Genova. Acfompagnarooio poKia a Savona, ‘-¡e intervennero al suo abUvr amento con Ferdinando di Aragona. Nel 15UH, (strado Bario del Consiglio, e Ir aliandoti w si doitaaer» o no restituire Rimili! • » .tenia e altre Ime della Romagna al Pontefice, U Trevisano sostenne cou rande calore la negaliva. Se stiamo al Guicciardini, H Trevisano lece in Incontro una orazione, piena di concetti oltraggiarti alla Maestà dei ■mani Pontefici; ma nulla dicendo di colale discorso né II Bembo, né II ucenlgo, né Pietro Giustiniano, né altri, é da credersi che (la dal Guicciardini attribuito al Trevisano sema alcun fundamento. Si sa ami die I Padri nessuna ritratta diedero alle domande che II Papa per altrui meno taceva alla Repubblica. Neil*anno t500,a di 36 di Ghigno, con Leonardo Mocenigo, Luigi Mallpicro, Paolo Cappello, Paolo Pisani e Girolamo Donato, fu detto nuovamente oratore a Giulio II, per rimuoverlo dal suo mal animo verso la Repubblica, e procurare r auluitooe dall'Intenleito. K nd vegnente 15IU Ai »nimalo. che il Trevisano e Leonardo Mocrnigo andassero tenia indugio anon a Giulio II, per la na venuta a Bologna Ritornato da questa legazione, ne II Trevisano « di t di Aprile 1510 la retaiiooe di metodo nel Senato, ■ quale il Sanuto d cuotervó S tommario. Nd 15I1 lu t(abilito di spedire un ambasciatore al Soldano d‘ Egitto, che difendente le ragion! della venda mercatura non dirutamente amministrata dagli Alessandrini; e (li tedio Domenico Trevisano in luogo di Pietro Balbi,die aveva iUlulala late legazione, il Trevisano Ri dal Soldano ricevuto con ogni dlmoslratione di onore, e facilmente ottenne la confermazlonc di buona amicizia; e nd 1512 torno In patria con molti elogi. Nd 1513 a di W di Giugno, con altri nove, fu eletto ambasciatore a Leone X per lo suo avvenimento al trono. Ma sebbene si sappia dal Sanulo, che II Papa abbia gradila la notizia di tale eiezione, pure non apparisce che siano partili; e Ime la loro pazienza Iti sospesa perché ti scoperse r animo di qud Pontefice arreno alia R- pubblica, siccome asserisce il Doglionl {Lib. XII. p. 610.) In quest' anno 1513 con Pietro Balbi lu mandato a Padova per dare ajnto e consiglio al Capitan generale Bartolomeo Alitano. Era Savio dd Consiglio, quando nd I5li Ai con Leonardo Mocenigo, tuo collega. spedito Revisore e Provi editore in Campo a rivedere gli alloggiamenti