114 quelli che i papi morti lasciano pel cataletto), sopra cuscini di seta onorevoli si inginocchiarono gli oratori ed altri ad adorare; e così videro tutte quelle reliquie; fra le quali le più stimate sono: la testa di sant’Andrea, che è in una bellissima cappella, il ferro della lancia, e il Volto Santo, cioè il Sudario di santa Veronica; che non v' ha cuor di sasso che lo veda e non si commuova. Nell' ultima licenza tolta dal papa , gli oratori furono Iter buon spazio di tempo in camera di Sua Santità, la quale, stando in piedi, benedi Matteo Dandolo, il Fosca-ri, Agostino da Pesaro e gli altri ; i quali gli baciarono il piede. E in questa udienza fu impetrato di vedere il Belvedere , il quale, sotto papa Leone, aveva dodici porte, per le quali si poteva comodamente e senza fatica alcuna andare. Questo papa le fece tutte murare, eccetto una , alla quale bisogna andare per le stanze sue. E cosi diede loro la licenza ; ma pur si stette in un salotto più d' un' ora ad aspettare le chiavi ; venute le quali, ed aperta la porta, passarono per alcuni corridori ovvero loggie a volta, nuove , non ancora smaltate, lunghe forse dieci passi, alte proporzionatamente ; e di queste ve ne sono tre ordini, I' una sopra i' altra , di tale lunghezza , che uno che stia alla porta, uno in mezzo, e I' altro in capo, non si cono-sceriano 1’ un l'altro. E queste loggie danno da una parte sopra alcune praterie, alcun monticello, alcun boschetto, il tutto serrato da muri, e questa è la parte de' pilastri ; l'altra è del muro, nella quale per ogni certo spazio sono alcune gran balconate che danno sui prati di Roma. Dalla banda per dove gli oratori entrarono, vi è una veduta lunghissima sulla città, sui colli, sul fiume e sul foro di Roma ; e molte altre belle cose ; per cui merita bene il nome di Belvedere. E qui, fatte venire le cavalcature, in capo •li queste loggie si entra in un bellissimo giardino, la metà del quale è piena di fresca erba e di lauri, e di mori e