134 saria la mina il' Italia, con danno di Sua Santità e della Santa Sede; si che lo trattenne, e considerò le sue parole, e scrisse al legato che instasse che il duca di Milano rimanesse nello stato, nè più parlasse di Borbone; la qual cosa fu la salute d’Italia; e aggiunse che, il non aversi questo Stato accordato con Cesare, è stato di grandissima nostra reputazione; e si jattò molto di tale operazione fatta da lui (1). È vero che, trattandosi la lega con Francia, il papa fece quel capitolo dei due mesi, che fu cosa che niuno avria mai pensata; nè di questo si può scusare, se non per la timidità sua, che pur voleva vedere se senz'arme avesse potuto ridurre Cesare alla pace (2). E su questo disse, che gli mandò la dispensazione del matrimonio con Portogallo; con questo, che le bolle fossero date in mano del legato; tuttavia il legato non le ebbe mai; si che il papa ordinava le desse con certe condizioni; ma Cesare fece in modo che ebbe le bolle; onde il papa 1' ebbe forte a male (3). Dal duca di Ferrara vorria pur Reggio e Rubiera, e gli faria l’investitura di Ferrara ; e su questo pare stia fermo; e al suo partire, l’orator di Ferrara disse al nostro, che sperava qualche buona composizione. Ora intende , che si tratta parentado, nè sa il fine (4). (t) Sr questa jaltanza del Fosca ri «esse o no fondamento di errila, non possiamo per difetto di altri documenti chiarire. Il Gnicciardini e il Partita parlano a lungo di queste pratiche; ma né l’uno ne l’altro danno mento al Foscari di arere »Tentato il progetto. (!) t lemeiit*. nel (torno medesimo ehe dovei» «lipulare la confederazione col re di Francia e coi Veneziani, trattò con Cesare una capitolazione per mezzo del Cardinal Salviati. concedendo all'oratore Mirrerà due mfn. pere hi» fosse ratificala da ('.arto: e questi se ne giovò per accordarsi col re di Francia. (3) Delle circostanze di questo fatto fa menzione lo storico Guicciardini nel libro XVI, cap. V. U dispensa era chiesta da Carlo V. per ¡sposare Isaltella di Portogallo, sua parente in secondo grado. E il legato era il cardinale Giovanni Salviati, cugino di papa Clemente. (4) Dopo r assalto dato a Roma dai Colonnesi, (*0 settembre 15*«) Alfonso d'Este si era voltato all'amicizia di Carlo V, e aveva ottenota la investitura di Modena e di Reggio colla promessa di maritare Ercole suo primogenito a Margherita d'Austria tìgliuola naturale di Cesare, ehe invece sposò Alessandro de' Medici. Malgrado però questo accordo, trattava anche col papa. il quale aveva fatto sperare di concedere Caterina de' Medici per moglie ad Ercole di Ini figlio.